
Il Nuoto Club sbattuto fuori "La concessione è scaduta"
"Le concessioni delle piscine sono scadute, e ad oggi l’associazione è senza gli impianti. Sarà dura sopravvivere" è con queste parole, cariche di amarezza, che il presidente della Nuoto Club Firenze Alberto Giovani commenta la cessazione delle attività della piscina Don Minzoni. Molto più di una vasca piena d’acqua e cloro. Un punto di riferimento nel panorama sportivo fiorentino gestito dalla Nuoto club (che esiste dal 1971), con una platea di frequentatori che spazia dai bambini agli anziani, dagli agonisti ai dilettanti. Dai corsi intensivi, ai centri estivi per i piccoli. Come riportato anche da Il Tirreno, rischia di sparire per la scadenza delle concessioni.
Nella voce del presidente si sente tutto il dispiacere generato dalla situazione, sia quello umano che quello professionale:
"Il club esiste dal 1971, è una della società più vecchie di Firenze. Avevamo due impianti, una in via caboto e la Don Minzoni – dice Giovani – Il primo lo abbiamo restituito a novembre. Per la seconda invece, dopo alcune proroghe della concessione, a giugno abbiamo dovuto rendere le chiavi all’amministrazione" Infatti dopo che i termini della convenzione, fissati per ottobre del 2020, erano slittati al 2022 a causa della pandemia, e dopo un’ulteriore proroga tecnica, un mese e mezzo fa la piscina ha dovuto, di fatto, cessare le sue attività. Ad oggi la dirigenza sta valutando di partecipare alla nuova gara di affidamento, ma secondo Giovani le probabilità di aggiudicarsi gli impianti non sono troppo alte: "Sarà dura riuscire a vincere la concessione, non vedo molte possibilità di riavere gli impianti nel breve" spiega.
Gli atleti della Nuoto club, si erano già visti sospendere le attività durante la pandemia e come se non bastasse hanno dovuto subire una serie di blocchi, causati dallo svolgimento di alcuni lavori; ora dovranno trovarsi un’altra piscina. Che sia una realtà centrale nel quartiere, lo testimoniano anche i numeri: "Anno scorso avevamo circa 600 iscritti – fanno sapere – Abbiamo corsi intensivi di nuoto e centri estivi che hanno raggiunto anche la presenza di 60 bambini al giorno. Umanamente mi dispiace" conclude Giovani sperando che in futuro possa ridecollare e ricordando che
in quartiere c’è stata una petizione spontanea, in sostegno della struttura.
Gabriele Manfrin