![Nei parchi via alla depavimentazione: erba e alberi contro gli allagamenti. L’assessora Galgani: "Abbiamo iniziato dalle Cascine poi passeremo al Q5". Nei parchi via alla depavimentazione: erba e alberi contro gli allagamenti. L’assessora Galgani: "Abbiamo iniziato dalle Cascine poi passeremo al Q5".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YjQ2NmM0MTEtOWIyYS00/0/il-nuovo-piano-del-comune-verde-al-posto-del-cemento-cosi-cambieremo-la-citta.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Nei parchi via alla depavimentazione: erba e alberi contro gli allagamenti. L’assessora Galgani: "Abbiamo iniziato dalle Cascine poi passeremo al Q5".
di Antonio Passanese
Addio ad asfalto e cemento nei parchi e nei giardini della città: saranno sostituiti da erba, piante e alberi. Palazzo Vecchio dà il via all’operazione “depavimentazione“, uno dei cardini del nuovo Piano del Verde e degli Spazi Aperti che l’assessora all’Ambiente Paola Galgani ha presentato in Commissione giovedì scorso e che adesso sarà discusso nei cinque Quartieri della città prima di terminare il suo iter in Consiglio comunale (dove dovrebbe arrivare per l’inizio di marzo).
Per l’attuazione del nuovo strumento ambientale sono stati stanziati, nei prossimi tre anni, 10 milioni di euro che però la sindaca Sara Funaro vorrebbe portare a 20 entro la fine della legislatura. Ma un primo assaggio su cosa realmente sia la "depavimentazione" lo si è già avuto alle Cascine (nella foto in alto, l’allagamento dei giorni scorsi): in una porzione del parco mediceo è stato tolto il bitume per far spazio a un trattamento speciale che permetta al terreno di drenare l’acqua in caso di pioggia ed evitare così allagamenti. "Il prossimo intervento riguarderà il giardino del Lippi, nel Quartiere 5, che presenta numerose criticità, ad iniziare dalla mancanza di copertura arborea. Il Q5, insieme al centro storico, ha una copertura verde che arriva al 20%. Noi vorremmo arrivare al 30%".
Galgani, annuncia poi, l’approvazione del progetto di riqualificazione anche del giardino dei Cavalieri di Vittorio Veneto, che prevede, oltre alla depavimentazione e all’aggiunta di erba e nuove aiuole, anche l’istallazione di panchine e la realizzazione di un campetto di calcio. E comunque, anche dopo gli ultimi temporali che hanno allagato mezza Firenze, il mantra dell’amministrazione comunale è "rendere la pavimentazione cittadina permeabile. Perché sappiamo bene – continua la vice sindaca con la delega all’Ambiente – che le superfici impermiabili producono effetti negativi, mentre un terreno che assorbe ci evita innummerevoli problemi".
Sempre in una prospettiva green e sostenibile, il Comune ha deciso di intervenire non soltanto nei parchi ma anche davanti ad attività commerciali e condomini (ovviamente solo se lo spazio lo permetta) creando dei piccoli giardini, o meglio dei pocket garden. Anche in questo caso, via asfalto e cemento e largo a piante e arbusti di piccola taglia. "Si tratta di piccoli interventi che però danno grandi risultati. Abbiamo calcolato che nelle aree verdi cittadine ci sono 900mila metri quadrati di zone che non drenano l’acqua, ed è lì che è nostra intenzione intervenire. Certo, parliamo di operazioni molto costose, ma trasformando Firenze in una moderna metropoli green riusciremo, col tempo, anche a ridurre le famigerate isole di calore", il secondo punto cardine del Piano del Verde.
Perché, cemento e bitume sono i primi responsabili dell’aumento delle temperature: "È stata registrata ad esempio una temperatura media annuale del ventennio 2001-2020 più alta di 1,4 gradi rispetto a quella registrata fra il 1878–1918. Anche il freddo è cambiato: i giorni di gelo sono scesi da 270 medi in 10 anni fino agli anni ’40 ai circa 100 medi del decennio 2011 – 2020. Sono aumentati i giorni di caldo (temperatura superiore ai 34 gradi) passati dai 50 medi in dieci anni registrati fino agli anni ‘20 agli oltre 200 medi in dieci anni degli anni 2000 fino a superare i 400 giorni caldi medi nel decennio 2011-2020. Solo l’inserimento di vegetazione potrà aiutarci in questa battaglia".
Il Piano del Verde che sarà sottoposto al vaglio del Salone de’ Dugento, si ispira a un principio: 3-30-300: 3 alberi visibili da ogni finestra, il 30% di copertura verde e 300 metri al massimo tra casa e lo spazio verde più vicino. "Uno studio dettagliato – conclude l’assessora Galgani – ci ha permesso di mettere in campo un piano che ha individuato ogni singolo metro quadro dove è possibile intervenire. Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale il Piano sarà la guida di tutte le azioni della pubblica amministrazione. Con questo progetto abbiamo tutti gli strumenti per cominciare a cambiare il volto e il destino della città e dei suoi abitanti".