L’organismo umano è il prototipo di un sistema complesso per la presenza di diversi organi che si integrano nelle funzioni e che talvolta possono determinare fenomeni emergenti non prevedibili come le malattie. Per trovare gli elementi alla base di questi processi, per fare diagnosi e assicurare un trattamento al paziente, il medico deve conoscere la fisiopatologia del corpo e quindi utilizzare una medicina che faccia tesoro delle conoscenze tecnologiche e biomediche più avanzate. In tutto questo processo il medico deve utilizzare il buon senso necessario per ottenere il consenso da parte del paziente. Rifletto sul fatto che nelle decisioni più difficili come le scelte di una cura o la possibilità di sospendere un trattamento e quindi di vivere o di morire, queste scelte devono essere condivise con i pazienti e i loro familiari. E’ cambiato il rapporto medico paziente fondato oggi su una relazione alla cui base sta una comunicazione che mette il paziente nella condizione di poter scegliere una terapia a lungo termine. La competenza del medico per affrontare queste difficili situazioni si sviluppa nel tempo rinnovando ogni volta quell’obbligo etico alla cura che caratterizza la professione medica. La medicina vive su evidenze scientifiche anche se queste talvolta sono trascurate dagli stessi medici e molti pazienti prendono direzioni diverse più semplici ma non comprovate. Il medico non si può opporre a certe scelte talvolta dettate dalla disperazione. La sua vicinanza verso chi vive situazioni di difficoltà deve escludere ogni senso di superiorità e coltivare la consapevolezza che la sofferenza è una eredità che ci accomuna tutti. Del resto non si può pensare di risolvere il rapporto con il paziente solo con una buona parola senza mitigare la sua solitudine nè la sua paura di morire. L’amore è il segno estremo di partecipazione alla sorte di ogni persona e di chiunque desideri prendere le distanze da ogni forma di egoismo. Il medico lotta contro il destino dei malati, contro la morte e anche contro l’ultima pagina di un libro che sembra scritto altrove e da altri. Questa lotta deve essere condotta insieme al paziente e ai suoi familiari non più soli nel dolore.
CronacaIl nuovo rapporto medico-paziente