TERESA SCARCELLA
TERESA SCARCELLA
Cronaca

Il nuovo volto del centro. Lenzuola e asciugamani riempiono fondi e garage

Sacchi di biancheria conservati nei box auto in attesa di essere lavati. La roba pulita, invece, viene smistata tra le case da un addetto in bici.

Sacchi pieni di lenzuola e asciugamani destinati agli appartamenti turistici, gestiti dalle ditte di pulizia

Sacchi pieni di lenzuola e asciugamani destinati agli appartamenti turistici, gestiti dalle ditte di pulizia

di Teresa Scarcella

Questa casa non è un albergo. Forse no, ma sicuramente sarà un b&b o comunque un appartamento per turisti. Il centro storico, si sa, è ormai una grande struttura ricettiva all’aperto, con sistemazioni per tutti i gusti e tutti i portafogli. È la trasformazione fisiologica di una tendenza nota e ampiamente dibattuta, che strizza l’occhio al mercato delle locazioni turistiche a discapito di quelle abitative tradizionali. Basta una casa di proprietà per diventare imprenditori di sé stessi.

E se le case ospitano forestieri, i garage un tempo usati dai privilegiati per le proprie auto, oggi diventano depositi bagagli o punti di raccolta per la biancheria degli alloggi. Cos’altro sennò. Al loro interno vengono conservate le scorte dei prodotti che servono per l’accoglienza degli ospiti e per il mantenimento delle case, quindi pacchi di carta igienica, detersivi e soprattutti sacchi con dentro lenzuola e asciugamani. Sporche e pulite. In linea di massima funziona così: nelle fasi di check-in e check-out degli ospiti, la casa viene riassettata e pulita, la biancheria cambiata, quella sporca viene messa in grandi sacchi e conservata nei cari e vecchi box auto o nei tantissimi fondi sfitti di cui le vie del centro sono piene. Dopodiché qualcuno passa, in macchina o con i furgoni, per prendere i sacchi e portarli a lavare. Una volta pulita, la biancheria segue il tragitto contrario.

C’è chi se ne occupa per conto proprio (ma sono pochissimi ormai) e chi si appoggia alle agenzie. Altro tassello di questa trasformazione cittadina, di questo generale ’cambio di destinazione d’uso’ dei centri storici. Alcune delle ditte di pulizie hanno un fondo in centro. Cosa offrono? Fanno principalmente servizio di pulizia domestica, possibilmente di interi apparamenti perché le singole camere "non convengono - ci spiegano - e alcune si occupano anche di fare check-in e check-out per conto dei proprietari". Il che, in alcuni casi, ha resuscitato la figura del ’fattorino’ che aiuta a portare le valigie per le scale.

Come funziona: "I nostri addetti vanno nelle case dopo la partenza degli ospiti, prima dei nuovi arrivi - continua il titolare di una ditta - danno una sistemata e cambiano la biancheria. Lenzuola e asciugamani sporchi vengono portate qui, poi solitamente in orario serale o notturno, passano gli operatori delle lavanderie a prenderli per portarli a lavare, lasciando il cambio della biancheria pulita". Questa, il giorno dopo, viene caricata su una bici elettrica, quattro o cinque sacchi alla volta, e smistata nei vari appartamenti. Così tutti i giorni, più volte al giorno.

Un fenomeno che sulla carta non avrebbe irregolarità, dal momento che lo stoccaggio di materiale non pericoloso non richiederebbe permessi. È pur vero che delle perplessità potrebbero sorgere. Per esempio: che tipo di contratto di lavoro hanno gli addetti alle pulizie, i fattorini o chi traghetta questi sacchi da una parte all’altra della città? Nei garage/depositi, sono rispettate le norme d’igiene e di sicurezza? E se dovesse scoppiare un incendio? È quanto si chiede chi abita ai piani superiori, che non dorme proprio sonni tranquilli. Anche perché i pochi, rari esemplari di residenti rimasti, sono già infastiditi da questa convivenza ’occasionale’. Per loro è una questione di vivibilità.

"Vivo in Sant’Ambrogio, ogni giorno c’è qualcuno che mi chiede se sono interessato a vendere. Resisterò finché potrò. Nel mio palazzo ci sono 18 appartamenti - ci dice un cittadino - la metà sono destinati agli affitti turistici ". Sono finiti i tempi delle chiacchierate tra vicini negli androni dei palazzi, o sulle scale. Dimentichiamoci le domande invadenti e personali di cui potremmo addirittura sentire la mancanza; o dei pacchi di sale presi in prestito dal dirimpettaio. Ogni tre giorni, se va bene, si incontrano volti nuovi in ascensore.