Era orgoglioso che il suo autovelox avesse contribuito a salvare migliaia di vite. Anche se questo comportava essere spesso ‘nei pensieri impuri’ di chi finiva multato. E’ per il suo contributo alla sicurezza stradale che Fiorello Sodi, scomparso ieri a 92 anni, voleva essere sempre ricordato. La sua azienda, ‘Sodi Scientifica’ con sede a Calenzano era stata fondata nel 1964, ne raccontava sempre i successi, gli studi e i processi di innovazione. Un inventore umile, Fiorello Sodi. La parola ‘Autovelox’, il nome del brevetto, è entrato nel lessico comune, inserito anche nel vocabolario italiano come lemma principale per indicare i rilevatori di velocità.
Il primo prototipo dell’autovelox nacque nel 1959; Fiorello Sodi, impressionato dalle tremende conseguenze di un incidente al quale aveva assistito, inventò l’apparato. I passaggi successivi furono abbastanza ravvicinati. L’azienda venne fondata qualche anno dopo. "Mio padre – racconta Paolo Sodi che oggi è alla guida dell’azienda – brevettò l’Autovelox nel 1966. Ancora il tema della sicurezza stradale non era neanche nell’agenda dei governi di allora. E infatti lo sfruttamento commerciale dell’apparato avvenne nei primi anni ’70 per tutt’altri motivi". Per affrontare le conseguenze della crisi petrolifera del 1973 il governo italiano, come altri governi europei, adottò misure di austerità volte alla riduzione forzata dei consumi energetici che modificarono nel breve periodo le abitudini dei cittadini. "L’Autovelox – racconta ancora Paolo Sodi – era utilizzato per indurre gli automobilisti a tenere bassa la velocità contenendo i consumi di carburante. All’epoca mio padre aveva industrializzato lo strumento, e ottenuto l’omologazione al ministero. Si presentò a Roma spiegando l’utilizzo del dispositivo che venne adottato in quelle circostanze. Poi subentrò l’utilizzo principale, ossia quello per prevenire le velocità irresponsabili sulle strade. Siamo stati i precursori di questo modello che ancora oggi è vincente. La diminuzione della velocità media è correlata a una maggiore sicurezza e a un minor numero di vittime dovute agli incidenti. Di questo mio padre era molto orgoglioso e anche noi che proseguiamo l’attività nel solco che lui stesso ha tracciato".
Oggi l’azienda fondata da Fiorello Sodi conta 31 brevetti nazionali e internazionali, serve oltre 5.000 pubbliche amministrazioni, ha apparati installati in Spagna, Canada Uruguay, Cile, Medio Oriente e Singapore; importante è anche l’impegno nel sociale a Sostegno di progetti di educazione e sicurezza in strada. Lo stesso Fiorello era impegnato nella solidarietà con i suoi Lions di Scandicci, associazione che ieri si è stretta alla famiglia in un abbraccio commosso. I funerali si terranno domani alle 15 nella chiesa del Cimitero della Misercordia di Prato.
Fabrizio Morviducci