Il party tra giovanissimi Sesso, droga e alcol Il video su instagram interrotto e cancellato

Cellulari ancora al vaglio ma prima dell’inizio del festino sarebbe stato avviato un live sul social network, poco dopo rimosso. La difesa: non sapevano l’età delle dodicenni coinvolte. .

Il party tra giovanissimi  Sesso, droga e alcol  Il video su instagram  interrotto e cancellato

Il party tra giovanissimi Sesso, droga e alcol Il video su instagram interrotto e cancellato

di Pietro Mecarozzi

Una diretta live su instagram avrebbe immortalato i primi momenti di quello che in poco tempo si è trasformato in un party fuorilegge, nel quale nove ragazzi e otto ragazze (tutti minorenni), in una casa nel Mugello a Capodanno 2021 senza la presenza degli adulti, avrebbero dato vita a un ‘baccanale’ fatto di sesso, alcol e stupefacenti.

Le stories sul social sarebbero state bloccate e cancellate quasi nell’immediato dagli stessi autori, che adesso però sono stati denunciati dalla polizia postale per pesantissime ipotesi di reato: violenza sessuale ai danni di due dodicenni e divulgazione di video pedopornografici. Insieme ai 9 ragazzi sono stati denunciati altri 15 minorenni, estranei ai fatti, che avrebbero contribuito alla divulgazione dei video. Gli smartphone di molti dei ragazzi sono ancora al vaglio degli inquirenti. Mentre nessuna delle ragazze, comprese le due dodicenni, ha sporto denuncia.

L’indagine del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Toscana, coordinata dalla Procura minorile di Firenze, è partita dalla denuncia presentata dalla madre di uno dei ragazzi, che ha trovato sul telefono cellulare del figlio un gruppo creato su whatsapp, sul quale sono stati fatti circolare due video in cui compaiono due minori, una ragazza dell’apparente età di 12 anni e un ragazzo più grande, che consumavano un rapporto sessuale.

Gli approfondimenti svolti sui filmati nell’ambito dell’operazione denominata “Last movida” hanno inotre permesso di evidenziare le voci in sottofondo di altri minori, che, con chiaro accento toscano, incitavano i protagonisti a compiere atti sessuali e hanno consentito, non solo di identificare i due minorenni raffigurati nei video e gli autori delle riprese, ma anche di ricostruire l’intera vicenda, facendo emergere un quadro ben più grave e complesso di quanto ipotizzato in un primo momento.

La ’mente’ dell’intera vicenda (che comunque è un 14enne appena), secondo le ricostruzioni, sarebbe il proprietario della casa nel Mugello, che avrebbe orchestrato sia la preparazione della serata (dando vita al gruppo whatsapp dove sono stati spartiti gli incarichi per le forniture di hashish e alcol), sia i momenti di sesso, suggerendo alle due ragazze 12enni di non rivelare la loro età agli altri partecipanti.

In particolare, dall’analisi dei messaggi scambiati sul gruppo whatsapp creato in occasione della festa è emerso come tutti i partecipanti fossero consapevoli che l’evento sarebbe stato caratterizzato dal consumo di alcool, stupefacenti e rapporti sessuali, tanto che si sarebbero preventivamente accordati su chi si sarebbe occupato di procurarsi l’hashish e la marijuana da fumare nel corso della serata e di acquistare superalcoolici e profilattici. In questo contesto, secondo quanto ricostruito, alcuni minori avrebbero compiuto atti sessuali con le due dodicenni, abusando della loro condizione di inferiorità psichica per la giovanissima età e l’assunzione di alcol e stupefacenti (ma nessuno ha sporto denuncia), mentre avrebbero assistito alla scena, documentandola con foto e video, che successivamente sarebbero stati divulgati dagli altri partecipanti alla festa su piattaforme di messaggistica istantanea, diventando virali.

Stando a quanto riportano gli inquirenti, dall’analisi dei messaggi scambiati sul gruppo whatsapp emerge anche che i 9 ragazzi partecipanti non sarebbero stati tutti amici di vecchia data, bensì avrebbero fatto parte di gruppi diversi, e si sarebbero ritrovati nella casa al Mugello solo dopo un ping pong di inviti ed esortazioni a partecipare al party. I legali dei ragazzini coinvolti hanno presentato memorie alla procura sostenendo l’inconsapevolezza dei minori rispetto all’età delle 12enni e del reato commesso.