CIRO
Cronaca

Il peperoncino, una spezia salvavita. Tanti benefici per arterie e cuore

Da Annibale a Montgomery la consapevolezza che il suo utilizzo era efficace anche per le malattie infettive

Da Annibale a Montgomery la consapevolezza che il suo utilizzo era efficace anche per le malattie infettive

Da Annibale a Montgomery la consapevolezza che il suo utilizzo era efficace anche per le malattie infettive

Ciro

Vestita

Mahaarbal was always right: Maarbale aveva sempre ragione disse il generale Montgomery dopo la conquista di El Alamein nella seconda guerra mondiale.

Ma chi era l’idolo del generale inglese? Era il capo della cavalleria nell’esercito di Annibale, grazie al quale il Cartaginese sterminò in un giorno solo nella battaglia di Canne 60.000 Romani.

Il più grande sterminio della storia; nemmeno ad Austerlitz Napoleone fece altrettanto.

La battaglia di Canne è rimasta famosa nei secoli e viene studiata nell’accademia di West Point. I Romani persero perchè erano soldati leali che combattevano frontalmente il nemico; Annibale invece era una serpe esperto in finte e manovre a tenaglia.

E qui il grande dubbio: perché Annibale non andò a prendersi Roma?

Maarbale, racconta Tito Livio, scongiurò il suo generale di partire: "Die quinto Victor in Campitolio epulaberis. Tra cinque giorni, mio generale, banchetterai in Campidoglio".

"Seguimi" gli dice ancora Maarbale, farò in modo che i Romani sappiano che sei arrivato prima ancora di sapere che stai per arrivare. Annibale però non partì, non si mosse, e nessuno sa spiegarsi perché. Forse, come sospettò Maarbale, "Vincere scis, Hannibal, victoria uti nescis: sai vincere Annibale, ma non sai sfruttare la vittoria".

Ma perché Maarbale piaceva tanto a Montgomery? Probabilmente per le sue abitudini spartane e forse perché prediligeva lo stesso tipo di vita del numida: vita sobria, alimentazione semplice. Maarbale portò con sé in Italia le abitudini della cucina numida: cibi ricchi di spezie (cumino, coriandolo, anice, aneto) capaci di combattere le tante malattie infettive di quei tempi e, nel contempo, di dare energia ai soldati. Pare che anche Montgomery consigliasse queste spezie ai suoi soldati per combattere le dissenterie che stavano infatti sterminando l’esercito tedesco. In particolare, il Generale inglese adorava il peperoncino, spezia a suo avviso, capace non solo di proteggerlo dalle infezioni ma anche di energizzarlo. E non si sbagliava tant’è che nel 2021 il medico statunitense Julius David ha vinto il Nobel per la medicina proprio con gli studi sul peperoncino.

Usiamone tanto di peperoncino nella nostra tavola, è davvero una spezia salvavita: combatte la ipercolesterolemia, le patologie virali, ”pulisce” le arterie e così via. Ma talvolta il peperoncino è difficile da gestire visto che può creare piccole scottature della mucosa buccale; allora facciamo una tisana a base di questa spezia. Come si fa? in una tazza di latte bollente mettiamo a macerare per un ora una puntina di peperoncino, una volta intiepidita dolcifichiamo con miele di acacia: sarà un toccasana per la nostra salute.

Ma facciamo un passo indietro: percheì Annibale scelse Canne per la battaglia del millennio?

Gli storici più crudi affermano che Annibale dovendo sfamare 50.000 soldati abbia scelto il Tavoliere delle Puglie per la sua abbondanza in ottimo grano con cui avrebbe sfamato per mesi il suo esercito.

Da sempre si sapeva che il grano pugliese era il migliore, coltivato con amore dagli Appuli per rifornire l’esercito romano ed infatti il termine Tavoliere non deriva dal fatto che Canne sia in una grande pianura ma da “tabulae censuarie”, un severo catasto romano per vidimare la proprietà di queste fertili terre.

Nei dieci anni di permanenza in Italia i cuochi di Annibale attinsero a piene mani alle ricette romane e i forni romani in quel periodo sfornavano tanti tipi di pane: oltre il panis militaris c’era il pane nautico, il pane palatino e soprattutto il pane militare, molto robusto visto che veniva farcito con pezzetti di lardo utile per il grande dispendio energetico dei soldati.

La meraviglia della agricoltura di quegli anni, però, era la varieta’ di cereali prodotta: in primis il Farro, il cereale più antico del mondo (da Farro deriva il termine farina).

Ancora oggi la moderna dietologia raccomanda un abbondante uso di cereali (grano, farro, miglio, avena) possibilmente mescolati con legumi. La grande presenza di fibre in questi alimenti oltre a nutrirci ramazzerà via dal colon cellule pericolose svolgendo quindi una grande profilassi nei confronti del tumore al colon.