STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il piano segreto per lo stadio. Al Franchi ancora per un anno. E nel 2025 viola al Padovani

L’asse Nardella-Giani punta allo slittamento dei lavori: la Fiorentina resterebbe a Campo di Marte per tutto il 2024 e poi traslocherebbe per metà stagione a Empoli. Ma serve l’ok di Roma.

Il piano segreto per lo stadio. Al Franchi ancora per un anno. E nel 2025 viola al Padovani

Il piano segreto per lo stadio. Al Franchi ancora per un anno. E nel 2025 viola al Padovani

Firenze, 8 gennaio 2024 – Palazzo Vecchio (e il Pd) ha un piano, che giovedì al summit in Prefettura non sarà più segreto, per risolvere il problema stadio e ricucire con la Fiorentina: iniziare i lavori al Franchi esattamente tra un anno, e nel frattempo attrezzare il Padovani affinché il club viola possa trasferircisi nella stagione 2025/2026. Questa ipotesi, consentirebbe ai viola di restare tutto quest’anno a Campo di Marte e li costringerebbe ad emigrare dalla città di Firenze (per il campionato) soltanto nei primi mesi del 2025. E in quel periodo sarebbe il Castellani di Empoli la casa temporanea della squadra di Rocco Commisso.

Una bella scommessa, per il sindaco Dario Nardella, che potrebbe incamerare il sì della Fiorentina, a patto che il cronoprogramma dei lavori, su più fronti, funzioni come un orologio svizzero: non c’è un minuto da perdere nell’ammodernamento dello stadio del rugby - sulla cui realizzazione il Comune ha già messo in bilancio dieci milioni che probabilmente potrebbero non bastare (ne mancano 3/4) - e il Governo deve accordare la proroga all’avvio dei lavori e garantire che i mesi di slittamento del cantiere non inficeranno il contributo di circa 150 milioni stanziato dai ministeri per il restyling del Franchi.

Per la riuscita dell’operazione serve anche il benestare della sindaca di Empoli Brenda Barnini, finora contraria perché preoccupata dall’invasione di tifosi e i problemi logistici che ne conseguirebbero. Ma ora la sua posizione potrebbe ammorbidirsi davanti alla prospettiva di un’ospitalità limitata nel tempo e con tempistiche ben scandite.

E poi non è sottovalutare l’asse della politica: al tavolo di giovedì a casa del prefetto Francesca Ferrandino - che è anche il rappresentante del governo in città -, siederà per la prima volta il presidente della Regione Eugenio Giani, sponsor di questa soluzione “toscana“, alimentatasi su un sentiero targato Pd.

Che è il partito dello stesso Giani e dei sindaci interessati all’operazione (che sarà tramandata ai rispettivi successori visto che sia Nardella che Barnini non si ricandideranno perché hanno già esaurito i due mandati) ed è pure il partito di Luca Lotti, che per conto dell’Empoli del presidente Corsi - per cui lavora dopo aver chiuso l’esperienza da parlamentare Dem - parteciperà al summit di Palazzo Medici Riccardi.

Tavolo a cui è invitata, ovviamente, anche la Fiorentina. Che dal piano in questione avrebbe da guadagnarci innanzitutto la parte iniziale della prossima stagione, eventuali coppe europee incluse, e nell’arco complessivo del periodo dei lavori di ristrutturazione del Franchi, dovrebbe sopportare una parentesi lontana da Firenze tutto sommato breve (gennaio-giugno 2025) e non troppo dispendiosa per la tifoseria, vista la vicinanza di Empoli, per poi rientrare a Firenze (Padovani) con l’inizio della stagione 2025-2026 che porta al centenario. Discorso diverso per una competizione europea (se il campionato finisse oggi la squadra di Italiano avrebbe ottenuto il diritto a giocare la Champions), dove l’“esilio“ sarebbe quasi inevitabile, ma più sopportabile.

I milioni immessi nel Padovani, infine, lascerebbero in dote alla città un secondo impianto fruibile non solo dal rugby, un po’ come succederà a Bologna che per la durata del cantiere al Dall’Ara giocherà nello stadio provvisorio da 16mila posti al parco “Fico“, che poi non verrà smantellato.

Al "piano Empoli" si arriva dopo che sia la politica, che il club viola, hanno battuto anche altre strade. Giani ha passato in rassegna gli altri impianti toscani, ma alla fine nessuno sembra in condizioni tali da poter ospitare - senza robusti interventi - partite di serie A.

E anche le soluzioni fuori regione non sembrano poi così fattibili. Dopo i toni duri nei confronti della politica locale, e le interlocuzioni dirette con il ministro Abodi, è suonata come una provocazione la “visita“ del dg viola Joe Barone allo stadio Braglia di Modena prima del match di sabato della Fiorentina al “Mapei“ di Reggio Emilia contro il Sassuolo.

Tanto più che ieri, la società emiliana ha diffuso un comunicato in cui spiega "per fini di trasparenza e senza alcun intento polemico" che "non è contemplabile la possibilità che lo stadio Alberto Braglia di Modena possa venir utilizzato per ospitare le partite interne dell’Acf Fiorentina".