Firenze, 26 ottobre 2024 – E’ indispensabile conoscere la musica per essere migliori critici musicali? Che differenza c’è fra la critica di oggi e quella, per esempio, di vent’anni fa? Dalla carta all’online, per di più ai social network: che cosa è cambiato? Che strada è stata imboccata? Le domande dividono, fanno discutere, alimentano il dibattito. E la verità, come in tutte le cose, sta sempre nel mezzo: l’importante è avere una buona cultura di base e la capacità di ascoltare chi si ha di fronte. Capacità di apprendere e di capire, prima che dispensare giudizi.
Sono stati anche questi, in sintesi, alcuni temi di cui si è discusso nel corso del convegno organizzato questa mattina, 26 ottobre, a Firenze dall’Agimp - l’Associazione giornalisti e critici italiani di musica popolare contemporanea - a margine della consegna del Premio “Michele Manzotti“ a Marco De Vidi, 38 anni, veneto, vincitore della prima edizione.
Il dibattito - che ha avuto il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti della Toscana e della “Nazione“, nell’orbita dei suoi 165 anni - è stato molto interessante, alimentato dall’esperienza di Ezio Guaitamacchi, giornalista e scrittore; di Guido Harari, fotografo di fama internazionale; di Giuseppe Barone di Controradio, con l’abile conduzione di Alex Pierro, giornalista e presidente dell’Agimp e di Francesca Cecconi. La discussione è stata arricchita dagli interventi dei giornalisti di Qn La Nazione Andrea Spinelli, Alessandro Antico e Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana.
Il tutto, ovviamente, nel ricordo di Michele Manzotti, indimenticato e indimenticabile collega del nostro giornale, al quale è stato intitolato questo premio dedicato ai critici emergenti.
Tutti gli addetti ai lavori hanno conosciuto il nostro Michele, giornalista dell’Ufficio centrale della “Nazione“ e da sempre appassionato critico musicale. Anzi, più che appassionato, visto che era anche musicista avendo studiato pianoforte in gioventù. E fu proprio Michele, con Alex Pierro, a dare impulso alla creazione di un’iniziativa dedicata alla valorizzazione della critica musicale, vale a dire questo premio dell’Agimp a lui intitolato.
Cambiano le espressioni e le forme, ma la sostanza rimane la stessa: la musica è unione, è conoscenza, è potentissimo veicolo di cultura. La musica arricchisce anche quando si fanno recensioni, interviste, fotografie. Manzotti è stato una delle figure più rappresentative del giornalismo musicale in Italia, con un impegno portato avanti negli anni. Qualità ed equilibrio le sue caratteristiche. Sua moglie, Laura Morotti, profondamente commossa, ha consegnato il premio a De Vidi, tenendo per mano una sorta di “fil rouge“ fra la memoria di Michele, il suo impegno e il futuro del giornalismo musicale italiano.