Vent’anni dall’ultima volta. Il 2024 è l’anno anche di un ritorno importante, quello del Premio Prezzolini: la cerimonia di consegna si è svolta a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, e a ricevere il riconoscimento sono stati l’ambasciatore e storico Maurizio Serra, membro dell’Académie française e Paolo Pagliai, artigiano argentiere fiorentino, storico titolare di una bottega di Oltrarno. Nella nuova edizione del Premio è stato previsto anche il premio ‘Testimone del Tempo’, che quest’anno è stato assegnato a Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. Il premio Prezzolini nacque nel 1983 dalla donazione alla Cassa di Risparmio di Firenze da parte dell’autore, il maestro Luciano Guarnieri, di una collezione, intitolata “Prezzolini: l’uomo e lo scrittore nella sua officina“ costituita da quarantacinque disegni, pastelli e acquerelli che ritraggono lo scrittore scomparso.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze, in collaborazione con Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo. "La nostra collaborazione al Premio - ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente di Fondazione Cr Firenze - si inserisce nella particolare attenzione con cui seguiamo il settore dell’arte e della cultura a cui destiniamo una parte assai significativa delle erogazioni che ogni anno deliberiamo".
A fare gli onori di casa la sindaca Sara Funaro: "E’ un premio importante - ha affermato Funaro - un premio che ricorda un intellettuale che è sempre stato alla ricerca della verità, cosa fondamentale per chi amministra, fa politica, ed è al servizio del bene dei cittadini. Oggi vengono premiate personalità importanti in settori strategici per la nostra città, a partire dall’artigianato, dal mondo della letteratura, dagli imprenditori che lavorano e che valorizzano il nostro territorio".
Il Chief Institutional Affairs di Intesa Sanpaolo Stefano Lucchini ha spiegato che l’azienda "ha messo al centro della sua azione la conservazione, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale in un progetto organico che include, oltre alle Gallerie d’Italia, il recupero e la condivisione con le comunità del grande patrimonio artistico, culturale e spirituale di cui è intessuto ogni angolo del nostro Paese".
Niccolò Gramigni