Di solito si litiga nel corso di un divorzio, ma per Autolinee toscane il problema è piuttosto il matrimonio, osteggiato fino all’ultimo minuto, con le 22 aziende di trasporto pubblico locale disseminate in tutta la regione. A Firenze, in particolare, sono volati gli stracci o, meglio, le divise degli autisti che, loro malgrado, ci sono andati di mezzo. Nelle scorse settimane Ataf (che fa parte del gruppo di Ferrovie dello Stato) aveva chiesto a Autolinee Toscane se fosse interessate a entrare in possesso o ad avere in comodato (e quindi lasciare in uso agli addetti) le divise di lavoro. Autolinee Toscane pare abbia risposto solo pochi giorni fa che no (visto il prezzo richiesto) l’offerta non gli interessava. Nel mezzo gli autisti che da Ataf si sono sentiti richiedere indietro le divise mentre Autolinee Toscane diceva loro di continuare a usarle. "Tutto questo – hanno subito chiosato i sindacati – genera incertezze delle quali i lavoratori non hanno certo bisogno in questo periodo già complicato di passaggio tra gestori del Tpl Toscano". Di qui la richiesta dei sindacati: "Chiediamo con forza che questa diatriba fra le due aziende che hanno partecipato alla Gara regionale non pesi assolutamente sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori, situazione che avrà ripercussioni sul servizio e porterà disagi alla cittadinanza". Perché il problema ha riguardato anche la chiusura degli spazi di via Alamanni riservati al riposo degli autisti.
Immediata la replica di Autolinee Toscane. "L’ordine di servizio arrivato dai passati gestori di restituire le divise? Immagino Ferrovie dello Stato non sapesse niente di questa decisione illogica della sua partecipata, conosco la serietà di FS. Troveremo soluzioni con sindacati e dipendenti. Ai passeggeri queste polemiche interessano poco". Per quanto riguarda la sala autisti di via Alamanni, rimasta chiusa ieri At ha confermato il subentro nell’affitto e la riapertura per oggi.
"Il primo giorno di servizio (ieri ndr), complice anche il giorno festivo e l’attività ridotta è andato bene – è il commento a caldo – iI bus – molti targati Autolinee Toscane dalle prime ore del mattino con nuove vetrofanie – stanno viaggiando senza criticità". "È un subentro complesso e impegnativo – ha aggiunto l’ad di Autolinee Toscane Jean-Luc Laugaa – unificare 22 aziende richiede tempo, impegno e anche qualche sacrificio. A questo si aggiungono le difficoltà create dal Covid e dal green pass, come la carenza degli autisti. Servirà circa un anno prima di vedere un servizio più affidabile e omogeneo".
Qualche disagio si è verificato nella vendita di biglietti e abbonamenti. A causa del giorno di festa, ieri a Firenze era aperta solo 1 biglietteria ufficiale e molti bar bar, tabacchi o negozi non erano aperte. Tutti però saranno pienamente operativi da oggi. Anche per questo c’è stato ieri un boom di accessi e registrazioni al sito web at-bus.it con qualche lentezza a rispondere a tutte le migliaia di utenti. Al primo pomeriggio si contavano 46mila utenti registrati, con una tendenza di oltre mille registrazioni ogni ora.
Laugaa e il presidente Gianni Bechelli sono entrati per la prima volta ieri nella sede ex BusItalia di viale Cadorna. "Abbiamo visionato i depositi di tutta la Toscana: non sono tutti uguali. Questo di viale Cadorna è in uno stato di degrado e di abbandono che non ci aspettavamo, sorprendente. Roba da non credere. Dovremo fare molti lavori".
Paola Fichera