Il Principe in trappola: "Una gabbia di transenne. Così non possiamo aprire"

Lo sfogo di Francesco Rinaldi, gestore della storica sala in viale Matteotti "Marciapiede largo meno di un metro: si riesce a passare solo uno alla volta".

Il Principe in trappola: "Una gabbia di transenne. Così non possiamo aprire"

Il cinema ingabbiato dalle transenne legate al cantiere della Vacs

Un brusco rientro dalle ferie per il direttore del cinema Principe, che oggi si potrebbe definire, tristemente, il ’principe delle transenne’... Un labirinto di deviazioni e cartelli stradali si allarga a macchia d’olio per i viali di circonvallazione dove ci sono i cantieri della Vacs e raggiunge anche via Cavour, dove a breve dovrebbe ripartire la programmazione del cinema.

"Ma così non possiamo aprire – lamenta il direttore Francesco Rinaldi – Oggi per arrivare ho dovuto fare quasi dieci chilometri a piedi, seguendo i cambi di marcia e le deviazioni pedonali". Le porte della storica sala del viale Matteotti cinema dovrebbero riaprire domani alle 17, dopo due mesi di ristrutturazioni, ma il quadro che si prospetta non è certamente quello immaginato. "Abbiamo un marciapiede largo meno di un metro dove si riesce a passare solo uno alla volta, in più l’accesso pedonale è libero quello da Via Cavour, ma non quello da Via Alfonso Lamarmora, e per raggiungere il cinema bisogna percorrere il viale fino in fondo e poi risalire".

Una data di scadenza che ormai è diventata un miraggio, quella della fine dei lavori della tramvia. Intanto i cantieri a cielo aperto aumentano e i primi a risentirne sono i proprietari delle attività. "Non abbiamo più parcheggi, i percorsi pedonali cambiano di continuo e intorno a noi ci sono più transenne che alberi. È un anno che la situazione non migliora e noi ne paghiamo le conseguenze".

Il Comune ha accolto il disperato appello del direttore, preoccupato per la sua imminente apertura, con una promessa che stavolta lascia ben sperare. "La viabilità si è subito attivata, ci è stato garantito che per quella data verrà allargato lo spazio sul marciapiede, ora occupato dalle transenne, fino almeno ad 1 metro e mezzo. Inoltre verrà riaperto anche il varco di Via Alfonso la Marmora, rendendo così accessibile l’ingresso del cinema. Noi non possiamo far altro che aspettare, speranzosi di poterci godere la tanto attesa riapertura".

Intanto il centrodestra di Palazzo Vecchio irrompe nella polemica. Il gruppo di Fratelli d’Italia con Angela Sirello, Alessandro Draghi, Giovanni Gandolfo e Matteo Chelli tuona così: "Se questa è l’attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti di chi ha ancora il coraggio di restare aperto in questa città, allora siamo messi male. Tra l’altro, parliamo di una zona Unesco, quella stessa zona che il Comune si vanta di voler riportare a una vita residenziale. L’assessore Giorgio spieghi come sia possibile mantenere aperto un cinema in queste condizioni e dove siano le garanzie di sicurezza per gli utenti e se si è accorto del problema batta un colpo e intervenga tempestivamente". Per il coordinatore Jacopo Cellai: "Non ci si può lamentare dei cinema che chiudono in città, imporre vincoli sulla loro destinazione urbanistica e poi metterli in queste condizioni".

Chiara Ottaviani