Peter Dulborough è un compositore inglese che ha trovato in Firenze una seconda casa, senza mai perdere il forte legame con la sua terra d’origine. Nato a Reading e cresciuto lungo le rive del Tamigi, oggi vive nel capoluogo toscano dove insegna inglese al British Institute of Florence e porta avanti la sua carriera musicale. Dopo il successo di ‘The Music of the Stars’, ispirato a ‘Il Piccolo Principe’, Dulborough torna con un nuovo album, ‘Touch’. Otto tracce che raccontano un percorso personale tra persone e luoghi che hanno segnato la sua vita.
Com’è nato il progetto ‘Touch’? "È un concept album di otto brani che esplorano ricordi, emozioni e figure che hanno avuto un impatto nella mia vita: mio nonno, mia zia, il giardino di famiglia, un artista, un cantautore inglese e una poesia che amo particolarmente. Vendere la casa della mia famiglia nel 2016 è stato un momento difficile e non sono tornato molto in Inghilterra negli ultimi 10 anni".
C’è stata una canzone che ha dato il via a tutto? "Sì, ‘A Golden Thread’, un omaggio a Nick Drake. La sua musica cattura perfettamente lo spirito della campagna inglese, che mi manca molto. Ho vissuto lungo il Tamigi e ho passato momenti meravigliosi vicino a un salice piangente, che è diventato anche il simbolo della copertina dell’album, realizzata dalla talentuosa Chiara Piravano. Il salice rappresenta il legame tra passato e presente. Ogni ramo racchiude elementi delle canzoni, creando un’opera che richiama le copertine concettuali del passato. Mi sono ispirato anche alla copertina di ‘Pink Moon’ di Nick Drake".
Qual è il filo conduttore dell’album? "È un viaggio emotivo che parte dalla perdita, attraversa il dolore e arriva alla speranza. Ogni canzone rappresenta una tappa di questo percorso, offrendo conforto e luce anche nei momenti più difficili".
Ha registrato l’album a Firenze. Com’è stata questa esperienza? "È stato un viaggio musicale e umano incredibile. Ho collaborato con Mat Grey, che ha curato la produzione presso il Mad Jaguars Studio. Il suo talento e la sua dedizione sono stati fondamentali per dare vita a questo album. Ho avuto anche il piacere di lavorare con musicisti straordinari come Martina Magionami alla chitarra acustica e voce, Eugenio Nardelli alla batteria e alle percussioni e Samuele Cangi alla tromba".
Dove possiamo ascoltare ‘Touch’? "L’album è disponibile sulle principali piattaforme di streaming. Attorno alla seconda settimana di maggio lo presenterò, dal vivo, a Firenze, alla St Marks Anglican Church in via Maggio. Spero che chi ascolterà ’Touch possa’ trovare un pezzo di sé nelle canzoni e lasciarsi trasportare dalle emozioni".