Il racket delle camere. Lo zio resta in carcere. Summit in procura: si torna all’Astor

Confermata la misura di custodia cautelare per Abel Alvarez Vasquez e gli altri peruviani accusati di estorsione e tentato omicidio. Presto il sopralluogo: a caccia di tracce con i reparti speciali.

Il racket delle camere. Lo zio resta in carcere. Summit in procura: si torna all’Astor

Il racket delle camere. Lo zio resta in carcere. Summit in procura: si torna all’Astor

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Il tribunale del Riesame dice no alla scarcerazione di Abel Argenis Alvarez Vasquez, lo zio della piccola Kata in cella da oltre un mese per il presunto “racket delle camere“, ritenuto dagli inquirenti uno dei possibili moventi a monte della scomparsa della bambina.

Stesso destino anche per gli altri indagati, a cui i giudici hanno confermato la misura cautelare in essere: restano dunque in carcere anche il “dueno“ dell’Astor, Carlos Palomino De La Colina, 37 anni, e un altro occupante dell’albergo di via Maragliano, Nicolas Eduardo Lenes Aucacusi, 39; domiciliari per il 63enne Carlos Manuel Salinas Mena.

Contro la misura emessa dal gip Angelo Antonio Pezzuti - eseguita lo scorso 5 agosto - aveva fatto ricorso il legale dei quattro indagati, Elisa Baldocci.

Estorsioni e il tentato omicidio di un occupante ecuadoregno, che la notte del 28 maggio si buttò dalla finestra per sfuggire a quella che viene ritenuta una spedizione punitiva a cui avrebbe partecipato i quattro indagati e altre persone rimaste ignote. Il giorno successivo alla discussione dell’istanza al Riesame, la posizione di Abel si è però “aggravata“ con l’avviso di garanzia recapitatogli dalla Dda nel filone principale, quello sulla scomparsa della bambina.

Sui rubinetti di tre stanze dell’hotel Astor, in cui ha vissuto Kata e a cui avevano accesso sia Abel che l’altro zio, Edgar Marlon Chicllo, i carabinieri hanno infatti rinvenuto tracce di una sostanza ematica che saranno oggetto di un accertamento irripetibile. Da qui la necessità di avvisare i quattro indagati, che avranno la possibilità di nominare i propri consulenti. "Siamo tranquilli, ci affideremo al consulente indicato dalla procura", dichiara l’avvocato Baldocci. Si tratta del dottor Ugo Ricci, una delle massime autorità in materia, genetista che ha recentemente rianalizzato anche i reperti dei delitti del mostro di Firenze. Ieri, intanto, si è tenuto anche un summit all’ottavo piano della procura fra tutte le componenti investigative che da più di tre mesi stanno lavorando alla scomparsa di Kata.

Durante il vertice si è parlato anche del prossimo sopralluogo che la procura ha intenzione di compiere nell’hotel dove questa vicenda ha avuto origine.

Ancora non è fissato il giorno ma comunque è prevista la partecipazione alle nuove ispezioni delle squadre dei carabinieri del Ros, del Gis, del Sis. Occorrerà rimuovere nell’ex hotel - occupato fino allo sgombero del 17 giugno -, detriti prodotti dalle precedenti ispezioni degli investigatori e suppellettili abbandonati dagli occupanti. Per cercare tracce al sequestro di Kata, i tecnici potrebbero decidere di scavare nel perimetro dell’ex albergo e di svolgere attività impattanti nella struttura. Prima di allora, però, all’Astor torneranno i genitori di Kata con il loro consulente Luciano Garofano.