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Il ’Rambo’ delle colline di Careggi: "Dorme dove capita e va a rubare". Ma il processo non si può fare

Georgiano, 50 anni. Inutile divieto di dimora. Una chat tra residenti per difendersi: gli abitanti hanno paura

Sul posto la polizia municipale (Fotocronache Germogli)

Firenze, 1 giugno 2023 – Lo chiamano Rambo e si aggira in mezzo a noi nelle dolci colline di Careggi punteggiate di rustici, ville e dimore importanti, lungo la Bolognese, via dei Massoni, via di Terzollina, Trespiano, Montorsoli, su fino a Pratolino. Non sembra l’eroe postbellico tornato in Patria e incompreso da connazionali irriconoscenti. 50 anni, georgiano, D.G. è descritto come uno che da due-tre anni "vaga, spadroneggia e delinque, sbraita minaccioso, il coltello a serramanico da 20 centimetri a portata di mano pure quando va a ’far spesa alle botteghine". Un giudice gli ha ’imposto’ il divieto di dimora nella provincia; lui se ne è sbattuto. L.N., 36 anni, titolare di un bar al Poggetto, moglie e due figlie piccole di un anno e tre e mezzo, ha avuto un (pericoloso) incontro ravvicinato "e capirà, mi è rimasto il timore. Entra nelle macchine e ruba, forza le finestre e ruba nella case, solo io ho dovuto spendere migliaia di euro in infissi e finestre. E’ successo a me, è successo ad altri. Dorme in una baracca, o dove capita, beve, lo incontri, guarda torvo e sorride beffardo. Abbiamo avvisato le forze dell’ordine (nella foto un controllo) a ogni avvistamento. Ma lui continua a imperversare".

Commercialisti, avvocati, medici, professionisti, commercianti, tutti professionisti che abitano in zona – dice L.N. – "hanno aperto una chat per capire cosa fare per allontanarlo". Un pericolo libero di scorazzare impunito? "Guardi: abbiamo contattato un suo connazionale, ha detto di fare attenzione per le sue frequentazioni". Il rischio è quello dei furti in abitazione. "Conosce e batte viottoli e sentieri palmo a palmo, la dislocazione delle telecamere di sorveglianza".

L’avvocato Cesare Martucci dipana in parte il mistero dell’inafferrabile Rambo. "Le riforme europee hanno soppresso il processo agli irreperibili e riformato il processo in contumacia. E’ stato introdotto il giudizio in assenza, ma presuppone la conoscenza formale e sostanziale, da parte dell’imputato, delle accuse contro di lui. Il georgiano a fine aprile 2022 era stato arrestato per furto su camper e porto di coltello. Il giudice ha deciso il giudizio immediato. L’11 aprile scorso però il Tribunale (Gatto Attina De Meo, ndc) ha emesso sentenza di non luogo a procedere per mancata conoscenza del processo dell’imputato.Questione di procedura: alla convalida di arresto il georgiano aveva un legale di fiducia. I provvedimenti erano stati tradotti nella sua lingua. Ma è subentrato un legale d’ufficio: non ha potuto contattare il georgiano e ha chiesto il rinnovo della notifica all’imputato ’non potendosi dichiarare l’assenza volontaria dello stesso’. Il Tribunale ha rinnovato la notifica, parte civile e pm ne hanno chiesta la revoca: per noi l’imputato era a conoscenza del procedimento coi primi atti. La nuova notifica? Non è andata a buon fine: il georgiano è senza fissa dimora, il processo bloccato. Eppure lui è là, segnalato a Polizia e Carabinieri.

giovanni spano