Il rebus soggiorno. Esenti ma tassati. Il tesoretto di Airbnb che sfugge ai rimborsi

La piattaforma incassa la quota anche quando non è dovuta come nel caso dei ragazzi sotto i dodici anni. Federconsumatori: "A disposizione di chi vuole richiedere la restituzione dei soldi versati".

Il rebus soggiorno. Esenti ma tassati. Il tesoretto di Airbnb che sfugge ai rimborsi

Turisti in centro

"Airbnb: dove finiscono i soldi degli esentati dalle tasse di soggiorno?". Si apre il dibattito dopo la segnalazione arrivata al nostro giornale da alcuni gestori di strutture e confermata dalla comunicazione del portale per gli affitti brevi. Il dato è acclarato: all’atto della prenotazione su Airbnb si paga la tassa di soggiorno anche per gli esenti (un esempio su tutti a Firenze, i minori di 12 anni), poi accertata l’esenzione, è il cliente stesso che deve chiedere il rimborso.

Ma quanti lo fanno? Airbnb non è stata in grado di fornirci questo dato, ovvero sul totale degli esentati, quanti chiedano il rimborso e quanti invece lascino andare i soldi. Resta aperto l’altro interrogativo su dove finiscano questi euro: se nelle casse del portale che ha la stessa procedura in tutte le altre città italiane (Roma, Venezia, Milano per esempio) oppure rimpinguino il bilancio di Palazzo Vecchio transitando solo da Airbnb. Ci sono più fronti aperti sul tema.

"Come Federconsumatori – ha detto la presidente fiorentina, Laura Grandi – siamo a disposizione di chi vuol provare a ottenere indietro i soldi che ha pagato pur avendo esentati nel proprio gruppo. Come è prevista la differenziazione della tassa di soggiorno, non penso che sia difficile inserire nell’algoritmo, un’articolazione che escluda chi non ha obbligo di pagare. I consumatori potrebbero sentirsi beffati da un sistema che non ‘avvisa’ chiaramente i non aventi diritto, a non versare una tassa. La tassa di soggiorno è obbligatoriamente rivolta a mantenere e incrementare l’attrattiva della città. Una tassa che non va a coprire i costi sociali del turismo ossia i tanti disagi dovuti ai terribili costi del mercato immobiliare e del costo della vita".

Sul fronte della politica invece la prima interrogazione è del consigliere di quartiere 4, Leonardo Batistini (Lega) che ha chiesto di sapere quanti siano stati gli under 12 che hanno soggiornato a Firenze nel 2023 prenotando attraverso il portale Airbnb e se il portale abbia versato nelle casse del comune anche le tasse degli under 12 e quanti di questi eventualmente hanno chiesto il rimborso, parametrando il dato all’intero provento della tassa di soggiorno incassata a Firenze nel ’23.

Intanto, il Codacons ha deciso di ricorrere al Tar contro la nuova delibera del Comune di Firenze che vara un nuovo divieto alle locazioni turistiche brevi in città. L’associazione spiega che "come la precedente, anche questa viola una serie di norme e principi costituzionali".

Un allarme parte anche dal presidente di Confesercenti Toscana, Nico Gronchi: "Nei nostri centri urbani gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza", spiega. "È evidente - commenta ancora - che questa trasformazione profonda ha avuto un impatto più forte nelle città d’arte e, ancora di più, in una realtà straordinariamente complessa come Firenze; stiamo parlando di una città di circa 350mila abitanti che deve gestire l’impatto di 20 milioni di presenze ogni anno ed è evidente che per quanto occorra una legge nazionale per affrontare questo tema".

Fabrizio Morviducci