CARLO CASINI
Cronaca

Il rione è un buco nero: "Spaccio e zero sosta". Ma l’area sequestrata blocca la riqualificazione

La protesta di residenti e commercianti: "Noi lasciati soli". Il Comune ha già due volte ordinato la messa in sicurezza .

Nel pomeriggio di ieri il corteo con sindacati di base Usb, Cub e Cobas, Medicina democratica e Assemblea 16 febbraio

Nel pomeriggio di ieri il corteo con sindacati di base Usb, Cub e Cobas, Medicina democratica e Assemblea 16 febbraio

Cantiere di via Mariti un anno dopo. Mentre la vicenda giudiziaria va avanti, l’edificio in costruzione rimane sigillato e a farne le spese sono commercianti e residenti.

Primo problema, la mancanza di parcheggio nella zona: pur di sabato mattina, con gli uffici chiusi, per posteggiare si impiegano decine di minuti, dopo aver girato più volte tutte le strade circostanti. A complicare le cose c’è il divieto di sosta per la realizzazione della ciclabile di via Mariti, ma la causa principale è legata alla chisura da un anno a questa parte di via Da Empoli.

"Gli affari sono peggiorati – confermano infatti dal parrucchiere Hairtist –. C’è calo di clienti per la mancanza di parcheggio. Inoltre i vigili vengono a fare multe a tappeto. Noi siamo all’angolo, ma al negozio di antenne al centro è andata ancora peggio: devono scaricare lontano e portare i pesanti materiali con un carrellino".

L’altro effetto collaterale di aver ridotto la via a una sorta di vicolo pedonale è la sicurezza: "La sera qui è pericoloso, c’è un giro di spaccio di droga e ci sono personaggi loschi – continuano i parrucchieri –. Hai voglia a mettere luci, i residenti hanno paura e quando chiudiamo ci guardiamo intorno. Quando riapriranno? Ci hanno abbandonati".

"Più di cento posti andati via – concorda anche Leonardo Cortini, dei ricambi per elettrodomestici di via Mariti –. Si auspica la messa in sicurezza della strada e il ritorno dei posteggi. Con la nuova aiuola qualche altro posto auto è sparito: meno male ne hanno fatti due per lo scarico merci. Ciclabile, aiuole, sono opere di compensazione per l’Esselunga insieme a cui arriverà anche il parcheggio. Hanno fatto le opere, ma non si sa se fanno più l’Esselunga".

Intanto spunta fuori che per due volte, prima alla fine di maggio e poi a inizio del novembre scorso Palazzo Vecchio con due ordinanze di messa in sicurezza del cantiere aveva imposto alla società La Villalta Spa di ripristinare entro un meso dalla notifica "le dovute condizioni di sicurezza del cantiere e delle opere realizzate". A stretto giro la risposta della società che si diceva impossibilitata a intervenire dato che la Procura aveva disposto, in data 17 febbraio, "un decreto di sequestro probatorio di tutta l’area del cantiere". "Come evidente – si legge ancora nella risposta de La Villata – "non è quindi possibile effettuare nessun intervento e del resto al custode, come per legge, è stato intimato non solo di conservare le aree oggetto di sequestro ma anche di preservarle nello stesso stato in cui gli sono state affidate".

Ma l’emergenza nel rione resta. "Lo spaccio c’è a prescindere in zona, il grosso è ai giardini alla ferrovia e vicino al liceo Da Vinci, dove gli spacciatori fanno la posta ai ragazzi – premette ancora Corti –. Ora però, da quando questa via è protetta alla vista, sono anche qui, si fanno segnali, si chiamano tra loro". Malumori anche sul versante opposto in via Ponte di Mezzo: "Siamo qui da settant’anni e dovrò chiudere, come il bar accanto – spiega il titolare della merceria Galli – Il parco non lo voglio, porta solo ulteriori giri loschi e degrado, come alle Cascine e in tutti gli altri parchi. Qui ci vuole giro commerciale, persone che girano a piedi o possano parcheggiare".

Carlo CasiniPietro Mecarozzi