Il riscatto del giovane tunisino. Fuori dallo spaccio grazie al Girasole

Sembrava destinato alla delinquenza, ma un percorso sociale lo ha salvato

Il riscatto del giovane tunisino. Fuori dallo spaccio grazie al Girasole

Sembrava destinato alla delinquenza, ma un percorso sociale lo ha salvato

FIRENZE

E’ arrivato in Italia da solo, senza genitori, e il suo destino sembrava segnato dall’uso di droga e dallo spaccio. Poi la svolta: oggi M., 17 anni, arrivato dalla Tunisia in barcone, ha davanti a sé un futuro diverso. Un cammino intrapreso assieme alla coop Il Girasole, che oggi festeggia 25 anni di attività.

"Ci piace l’idea di festeggiare il nostro compleanno raccontando la storia di una delle tante persone da noi sostenute che, grazie al nostro aiuto, si sta costruendo un futuro migliore", dice Claudio Giannini, uno dei fondatori e oggi consigliere delegato settore socio sanitario.

M. è arrivato in Italia a maggio del 2023. In Tunisia ha dovuto abbandonare la scuola dopo la quinta elementare per aiutare il padre al mercato orto-frutticolo. Dopo l’arresto del padre ha provato ad aiutare la famiglia, ma non c’è riuscito così ha preso coraggio e ha tentato la sorte, avventurandosi in mare. A Firenze è stato accolto in strutture di prima accoglienza, Cas minori e poi Fami: ha potuto imparare l’italiano, fare sport, frequentare il centro giovani, chiamare casa, avere un documento, un’assistenza sanitaria e sfogarsi con uno psicologo. Ma non ha potuto avere un pocket money, accedere ad un percorso di formazione, avere un tutore, realizzare e concretizzare un progetto educativo individuale. Ha rivisto le sue amicizie, ha abbandonato la scuola, le attività educative, è diventato uno spacciatore. In struttura non rispettava gli orari, faceva uso di sostanze, si sentiva deluso e tradito. Ma gli educatori non si sono dati per vinti.

Dopo l’inserimento in un progetto, M. è cambiato, ha ricominciato a rispettare gli orari e a svegliarsi da solo per andare al corso. A pochi giorni dall’inizio del tirocinio, è arrivata la disposizione di trasferimento a Lecce, ma ha rifiutato. Al giudice del Tribunale dei Minori ha chiesto di proseguire il suo percorso a Firenze, perché "questa opportunità mi fa sentire meno difettoso". Poi finalmente si è liberato un posto in una struttura Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) per minori soli non accompagnati del Comune di Firenze gestito dalla cooperativa il Girasole.

Oggi M. ha ripreso la scuola ottenendo la licenza di terza media, fa tirocinio in una trattoria fiorentina che gli permette di mandare qualche soldo alla famiglia, è più sereno e ha ridotto l’uso di sostanze.

"M. è uno dei ragazzi che sono stati tolti alla strada e alla criminalità. I minori soli non accompagnati hanno alle spalle storie drammatiche, non possono contare sul supporto della famiglia e degli affetti in un momento della vita già di per sé delicato reso ancora più difficile dalla decisione di partire e lasciare tutto nella speranza di un futuro migliore ama ignoto", commenta Maria Macchia direttrice dell’Area Minori de Il Girasole.