
Il risiko degli immobili La Diocesi all’incasso Venduta Villa Pieragnoli "Genererà altri valori"
di Antonio Passanese
Continua il risiko degli immobili della Diocesi di Firenze. Dopo il Convitto della Calza venduto a una società immobiliare (che lo trasformerà in una strutura ricettiva) e il palazzo di piazza Salvemini ceduto al Movimento Cristiano Lavoratori, nelle scorse settimane l’Istituto per il Sostentamento del Clero si è ’liberato’ di un altro immobile. Si tratta di Villa Pieragnoli, a Settignano, che fino al 2019 era stata data in gestione alla Fondazione Caritas. Utilizzata per oltre 15 anni come centro di prima accoglienza – ha ospitato profughi cambogiani, vietnamiti, somali e kosovari – la villa, da tempo abbandonata e in condizioni strutturali precarie, è stata venduta a una cifra a sei zeri, a un’importante realtà socioculturale che la restituirà alla collettività con una nuova vocazione. "E il valore economico che possiede servirà a generare altri valori nella diocesi", fanno sapere da piazza San Giovanni senza però entrare troppo nei particolari.
"La Chiesa, come sempre sottolinea Papa Francesco – dicono dall’Istituto per il Sostentamento del Clero – deve vivere il presente, e la Diocesi di Firenze, come tutte le Diocesi, deve però confrontarsi con l’oggi: i mezzi economici devono essere al servizio della missione pastorale fra la gente e della carità. La realtà delle diocesi in questo momento è caratterizzata da un patrimonio che comprende una serie di immobili che da tempo hanno perso la loro funzione originaria, sono vuoti perché frutto del cambiamento dei bisogni che li avevano fatti nascere, e allo stesso tempo costosi da mantenere, ristrutturare o riconvertire in modo efficace". Nel caso specifico, Villa Pieragnoli, realizzata nell’Ottocento come sanatorio per i bambini, dopo l’addio della Caritas, si è dimostrata non funzionale ad altri scopi anche per la sua conformazione e la sua posizione, ed è così rimasta vuota. "In casi come questo la soluzione migliore per evitare l’abbandono, dare nuova vita all’edificio e reperire risorse utili è la cessione. Come sempre, anche nel caso della vendita di Villa Pieragnoli, si è voluto privilegiare progetti istituzionali, sociali e di uso pubblico. C’è da segnalare inoltre che in questi anni il patrimonio della Diocesi è stato sempre riqualificato, quando possibile e opportuno, sul fronte degli impegni pastorali come nel caso della Facoltà Teologica al Conventino, della Casa della Carità in via Corelli, e con il prossimo avvio di un nuovo progetto di natura sociale sul territorio".
Ma il Sostentamento Clero ora si ritrova a dover gestire un’altra grana, perché nei mesi scorsi le sono state restituite 170 chiese e canoniche dismesse (facendo lievitare le parrocchie da 300 a 470). Ma se per le prime la Cei non dà alcuna sovvenzione per il restauro, per le seconde, invece, la Diocesi potrà beneficiare di alcuni fondi della Conferenza episcopale che verranno utilizzati per le ristrutturazioni così da essere poi immesse sul mercato e vendute.