Il rispetto è un sentimento che si prova verso le persone o verso un amore così importante da non danneggiare o ferire, mostrando un atteggiamento di cura, preoccupazione e considerazione per i suoi bisogni e per il suo benessere.
Molto tempo fa la parola rispetto veniva interpretata come una idea di superiorità che prevedeva l’esercizio di un atteggiamento rispettoso, in questo caso sinonimo di sottomissione, verso chi superiore non era. Solo un atteggiamento superficiale può ridurre il significato di vedere rispettata la propria immagine. Il rispetto passa attraverso il riconoscimento dell’altro e della sua possibilità di affermazione e di realizzazione individuale chiunque esso sia. Ogni uomo deve pretendere il rispetto dai propri simili, ma è obbligato allo stesso rispetto nei confronti degli altri. È rispetto il non prevaricare e non fare niente di irrispettoso verso l’altro. La maggioranza delle persone sono capaci di essere passivamente rispettose nei riguardi di chi guida, motiva e gestisce organizzazioni che possono diventare luoghi di realizzazione e di affermazione per qualsiasi individuo, purchè sia disponibile a dare il proprio contributo per concorrere a rendere concreto il bene comune.
Vivere il rispetto in questi ambiti permette di porre le basi per una apertura verso la vita e il futuro. Il rispetto viene sempre associato all’amore e in effetti rispetto e amore sono due sentimenti che vanno insieme e l’uno non può esistere senza l’altro. Dare e ricevere vero rispetto non è così semplice. In questo sentimento vivono il “ti ascolto”, “ti accetto” ovvero sei importante per me.
È una scelta che nasce dal cuore e da comprensione, cura, accoglienza e accettazione, elementi fondamentali per arrivare a crescere ed amare se stessi e gli altri. Chi manca di rispetto lo fa per la paura di non essere importante, di essere giudicato, di non essere accettato e apprezzato. Paura della sofferenza che gli reca il pensiero di volere ottenere qualcosa secondo un diritto sugli altri che non ha.