NORMA ALESSANDRI
Cronaca

Il ritratto nascosto di Michelangelo sulla facciata di Palazzo Vecchio

I fiorentini lo conoscono come “l'importuno di Michelangelo”. Ecco la storia del volto misterioso inciso sulla facciata di Palazzo Vecchio.

Il ritratto di Michelangelo

Il ritratto di Michelangelo

Firenze, 14 dicembre 2015 - A destra del portone d'ingresso di Palazzo Vecchio, in prossimità di via della Ninna, si nasconde la più famosa delle tracce secolari giunte fino ai giorni nostri. Osservando attentamente le pietre che formano la muratura, potrete scorgere una sorta d'incisione: si tratta del profilo di un volto umano. Narra la leggenda che questo ritratto appena abbozzato sulla facciata sia opera di Michelangelo Buonarroti. Esistono due differenti versioni sulla genesi del curioso schizzo, tra loro contraddittorie ma entrambe riconosciute dalla tradizione popolare. La più famosa racconta di un uomo che era solito importunare il grande Buonarroti, assillandolo con domande e richieste noiose che infastidivano il maestro.

Un giorno l'artista, munito di scalpello, decise di ritrarre il volto del suo disturbatore sulla facciata del palazzo fiorentino. Si racconta che, anche in questa occasione, Michelangelo avrebbe dato prova della sua straordinaria abilità: leggenda vuole che l'artista, annoiato dalla presenza del disturbatore, decise di scolpirne il ritratto con le mani dietro la schiena, fingendo di ascoltare il suo pedante interlocutore. Sebbene alcuni ritengano si tratti di un autoritratto del celebre artista, da allora la misteriosa incisione passò alla storia come “l'importuno di Michelangelo”. Un'altra versione riporta invece che Michelangelo, vedendo passare un condannato a morte sul punto di essere giustiziato, rimase profondamente colpito dall'espressione dell'uomo e decise di immortalarne il volto sulla facciata. Per via del poco tempo a disposizione, Buonarroti scelse di scolpirlo proprio sulla pietra che si trovava alle sue spalle. Un resoconto