Tornano con un nuovo singolo i Planet Funk. Si chiama "Nights in white satin" e rilegge un classico del 1967 degli inglesi "The Moody Blues". Il brano, in tutti gli store digitali, segna il ritorno del collettivo italiano multiplatino, formato da Alex Neri (dj, sintetizzatore, tastiere, campionatore), Marco Baroni (tastiere, piano, sintetizzatore, programmazione), Domenico "GG" Canu (chitarra) a cui si aggiungono le voci e le firme di Alex Uhlmann (voce e chitarra) e Dan Black (voce).
I Planet Funk, grande ritorno sul palco galleggiante della Costa Toscana di Sanremo2025, per festeggiare la finale del Festival sabato 15 febbraio. L’annuncio è arrivato dai profili Instagram di Carlo Conti e di Sanremo Rai. "Ci divertiranno e ci faranno ballare con la loro musica", ha spiegato il direttore artistico nel video postato con l’annuncio.
"Con il gruppo abbiamo passato diverse fasi, dovute alla morte del nostro socio. Eravamo in piena fase di scrittura di un nuovo album, quando è scomparso Sergio Della Monica – spiega Alex Neri, classe 1970, di Sarzana –. E’ stato disorientante, uno choc, che ha stoppato la nostra carriera. Siamo rimasti con un disco scritto a metà, non sapevamo se andare avanti perché comunque, prima di tutto, siamo sempre stati quattro amici che si sono messi insieme per provare a fare qualcosa di diverso, non un gruppo da cantina, una boy band".
Il vostro è stato un esperimento?"Siamo quattro produttori che si sono uniti per fare qualcosa che nel mercato non c’era. Così è stato e devo dire che siamo stati fortunati. Oggi abbiamo trovato un’identità nello sperimentare un suono nostro. Ci siamo resi conto che ormai pensiamo in quattro anche se siamo rimasti in tre. Riusciamo anche a percepire quello che Sergio vorrebbe, così nel periodo del Covid abbiamo lavorato a un disco nuovo: Nights in White Satin è un singolo che apre ad un altro singolo e poi ci sarà un nuovo album prima dell’estate e poi saremo in tour da maggio".
Come mai avete ripreso la hit dei Moody Blues?"Eravamo partiti da Psycho Killer dei Talking Heads in una versione medley, ma trasportandola nel mondo dance perdeva magia. Per cui ho campionato Nights in white satin, l’ho tagliuzzata, messa sopra la base e abbiamo visto che funzionava. Non mi sorprende che stia andando bene anche in radio. Nonostante il passare del tempo, le grandi melodie rimangono". Lo stesso vale per l’amore dei fan nei vostri confronti?"E’ quello che vedo dai tanti messaggi nei social che chiedono notizie del nostro disco nuovo. Mi fa molto piacere, perché comunque facendo il dj mi sento sempre un ragazzino, anche se ho 55 anni e ho passato 25 anni con i Planet Funk, che hanno calamitato l’attenzione di diverse generazioni. Quelli che ci hanno amato all’inizio oggi sono genitori con famiglie. Alcune delle nostre canzoni sono rimaste e hanno infranto barriere generazionali, non a caso, ancora oggi su Spotify, abbiamo milioni di visualizzazioni".
E’ ancora viva per lei la passione di fare il dj?"Mixo ancora con più determinazione di prima e mi sono specializzato in un percorso più underground. Ho ritirato fuori i miei dischi e se oggi mi chiamano in tutto il mondo il merito è anche dei vinili. Oggi tutti usano l’elettronica, la tecnologia, io mi affido all’arte di saper mettere i dischi, mi sento artigiano e continuo a portare in giro il marchio Tenax, uno dei pochi club in Italia di successo".