Il sopralluogo nelle celle. L’assessore e il penalista: "Qui ambiente insalubre. Più sinergie col sociale"

La visita di Luca Maggiora, Unione camere penali e di Nicola Paulesu. Nei reparti ancora problemi di caldo, invivibilità e tante carenze.

Il sopralluogo nelle celle. L’assessore e il penalista: "Qui ambiente insalubre. Più sinergie col sociale"

La visita di Luca Maggiora, Unione camere penali e di Nicola Paulesu. Nei reparti ancora problemi di caldo, invivibilità e tante carenze.

Una galleria degli orrori, che con il caldo espone tutti i suoi tratti peggiori. Nuovo sopralluogo a Sollicciano, nuovo giro di polemiche. Ieri è stata la volta all’assessore al Welfare di Palazzo Vecchio, Nicola Paulesu, in occasione della visita organizzata dall’Unione camere penali, con il presidente della sezione di Firenze, Luca Maggiora, il garante fiorentino dei detenuti Eros Cruccolini, il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti. "Abbiamo potuto constatare come le condizioni drammatiche in cui versano i detenuti – ha commentato Paulesu – siano ancora più insopportabili durante il periodo estivo". Più volte la "sindaca Sara Funaro si è espressa duramente contro questa situazione, sollecitando interventi del Governo che non sono più rimandabili", ha aggiunto.

Il menù dei disastri interni è più o meno il solito. Lavori bloccati, caldo insopportabile, spazi invivibili per detenuti e agenti di polizia penitenziaria. "La situazione è grave come sempre – spiega Maggiora –, il reparto transitorio è quello che, significativamente, appare del tutto inadeguato ad ospitare persone vista la palese insalubrità e la collocazione al livello inferiore del calpestio, tale da renderlo del tutto invivibile".

A preoccupare, anche "la presenza di numerose diverse etnie (più di 60) che rende difficilissima la allocazione dei detenuti e la prevenzione di scontri. A ciò si aggiunga come il numero ridotto del personale di polizia penitenziaria in servizio, al netto dei reali sforzi profusi, renda assolutamente critica la gestione dell’Istituto", aggiunge Maggiora.

L’assessore Paulesu fa poi il punto sulle misure politiche da adottare. "Esiste già un coordinamento tra pubblico e organizzazioni del terzo settore, vogliamo intensificare e allargare questa sinergia anche con la promozione di un tavolo multidisciplinare finalizzato al confronto ed alla valutazione di quanto viene fatto e soprattutto alla condivisione di proposte progettuali - sottolinea Paulesu -. Stiamo già lavorando per potenziare progetti di accoglienza per il fine pena degli uomini e sull’attivazione di percorsi a supporto delle detenute vulnerabili, madri, con un sempre maggiore collegamento tra operatori sociali e sistema di accoglienza, valutando caso per caso le situazioni individuali".

È anche importante implementare "i servizi di mediazione linguistico culturale a sostegno dei dimettendi, considerando l’alta presenza di detenuti stranieri, incrementare progetti di formazione e lavoro e le opportunità di messa alla prova e lavori socialmente utili – conclude –. Stiamo lavorando anche per definire con l’Azienda sanitaria una procedura che sostenga i provvedimenti di sospensione della pena quando le condizioni sanitarie del detenuto non sono compatibili con il regime carcerario".

In fine, in coro, i membri della piccola delegazione ha ribadito che "la visita ha consegnato ancora una volta una realtà durissima che necessita di interventi strutturali e sociali".

Pie. Meca.