Il ‘Titanic’ del pianeta terra. E l’orchestra continua a suonare

Massini e Formigli stasera alle 21 al Teatro Romano di Fiesole accompagnati dalla musica dal vivo

Il ‘Titanic’ del pianeta terra. E l’orchestra continua a suonare

Il ‘Titanic’ del pianeta terra. E l’orchestra continua a suonare

Tifoni distruttivi, incendi indomabili e la colonnina di mercurio che ormai abbatte record anno dopo anno, in una vera e propria escalation. Eventi climatici senza precedenti si stanno abbattendo sul pianeta terra, gridando un’emergenza che non è più negabile. "Ma l’emergenza climatica viene sempre dopo altre emergenze" sostiene lo scrittore e il drammaturgo fiorentino Stefano Massini. "Titanic, il pianeta affonda ma l’orchestrina continua a suonare" è la performance tra giornalismo, storytelling e musica che lo vede al fianco del giornalista Corrado Formigli. Dopo aver superato il traguardo delle duecento puntate insieme a "Piazzapulita", i due sono in giro per l’Italia per portare l’attenzione sulla crisi climatica e sulle regole, se esistono, per evitare al Titanic l’impatto con l’iceberg. Il racconto è accompagnato dalla musica dal vivo di Tazio Aprile alle tastiere, Luca “Roccia” Baldini al basso, Massimo Ferri alle chitarre, Mariel Tahiraj al violino. Stasera alle 21 Massini e Formigli saranno sul palco del Teatro Romano di Fiesole, nell’ambito dell’Estate Fiesolana. Un esperimento di teatro civile, che tenta di accendere una luce sulla crisi climatica troppo a lungo ignorata. "Nel 1912 quando il Titanic va a fondo nell’Oceano Atlantico per avere urtato un iceberg al largo di Terranova, ciò che più atterrisce i quotidiani americani e britannici è l’iceberg stesso. Il più importante quotidiano americano titola a caratteri cubitali ‘The Ice Killer’, ‘il ghiaccio assassino’. E leggendo gli articoli è come se ci fosse un mantra continuo ovunque ‘che diamine ci faceva là un iceberg?’. Là dove era scontato che un icerberg si trovasse, cioè al largo di Terranova" racconta Massini all’inizio dello spettacolo. All’indomani del disastro, ricorda ancora Massini, "le grande ditte costruttrici britanniche si mettono d’accordo ed emettono un bando a tutti gli ingegneri della terra, il cui obiettivo è risolvere il problema, in altre parole, come fare a sciogliere gli iceberg". Quindi l’amara conclusione. "A distanza di un secolo o più, possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto. La calotta polare si va sciogliendo al ritmo di sei miliardi di tonnellate d’acqua al giorno, gli iceberg si stanno sciogliendo, il Polo Nord si sta sciogliendo" spiega Massini che si è reso conto che l’argomento non era più rimandabile "dopo l’alluvione che ha colpito la Toscana il 2 e 3 novembre scorsi, un evento che mi ha toccato personalmente".

B.B.