GABRIELE MANFRIN
Cronaca

Il tunnel scalda gli animi. San Niccolò dice no: "La nostra identità vale più del turismo"

Consiglio di quartiere partecipato per discutere il progetto di attraversamento sotterraneo del fiume. I promotori: "Rilancerà l’Oltrano".

Consiglio di quartiere partecipato per discutere il progetto di attraversamento sotterraneo del fiume. I promotori: "Rilancerà l’Oltrano".

Consiglio di quartiere partecipato per discutere il progetto di attraversamento sotterraneo del fiume. I promotori: "Rilancerà l’Oltrano".

"Non possiamo svendere San Niccolò ai turisti, dobbiamo preservare e difendere l’identità del quartiere opponendoci al passaggio sotterraneo all’Arno". I residenti del piccolo rione sulle rive del fiume bocciano con forza il tunnel che dovrebbe collegare la Torre della Zecca a San Niccoló: un’opera che più che unire sta dividendo gli animi della città. Le contrapposizioni sono emerse nitide durante la riunione di ieri del consiglio di Q1, aperto ai cittadini (presenti i consiglieri comunali Palagi e Draghi). Da un lato i residenti d’Oltrarno contrari alla scelta, convinti che se realizzata "spopolerà San Niccolò dandolo in pasto al turismo di massa una volta per tutte". Dall’altro l’amministrazione regionale che nel 2024 ha stanziato 7 milioni e mezzo per recuperare questo antico passaggio sotterraneo, costruito nell’Ottocento per l’acquedotto e chiuso nel 1959. Nella palestra davanti all’antica porta ci sono più di cento cittadini, i posti a sedere sono finiti. Sono qui per esporre i propri timori sul futuro del rione, tra gli ultimi baluardi di residenza del centro. Tra le preoccupazioni più forti ci sono l’aumento incontrollato dei flussi di visitatori, il rischio di alterare la vivibilità quotidiana e i dubbi sull’impatto ambientale. "Con l’overtourism lo sappiamo come va a finire – non sorride la presidente del comitato di San Niccolò, Sara Nocentini –. Il tessuto sociale ne resterà travolto e gli affitti brevi si impenneranno, come già successo in altri quartieri. Lo spazio per i residenti sarà sempre più ridotto". Ma per i ‘San Niccolini’ sarà anche l’universo commerciale a essere investito, come un pedone da un tir: "Con migliaia di turisti, in più le botteghe di vicinato (come macellerie, merciai, ortolani) spariranno definitivamente. Il rione si trasformerà in uno dei tanti mangifici della città, fatta di ristoranti, pub e ‘schiacciaterie’. L’Oltrarno non ha bisogno di altro turismo". Ma per i promotori del progetto, il percorso pedonale di 250 metri sotto il fiume oltre a migliorare la connessione tra le due sponde, rilancerà l’Oltrarno e alleggerirà il traffico turistico nel centro storico. E nonostante le contestazioni, il progetto sta avanzando: i lavori sono previsti entro il 2026, ma il cronoprogramma rimane soggetto a molte incognite. Anche il presidente del Q1 Mirko Rufilli, si è detto pronto a portare le istanze dei cittadini all’orecchio di Palazzo Strozzi Sacrati: "C’è un dialogo serrato con il presidente Giani – dice– Se da un lato l’opera ha una funzione di recupero architettonico culturale è importante riflettere sulle finalità del progetto. Dall’altro, per tutti i problemi che l’overtourism porta, potrebbe diventare uno strumento che non aiuta san Niccolò. Ora è importante mantenere l’attenzione e creare un tavolo di lavoro. Non è una guerra e la Regione ha assicurato che il percorso non sarà un’autostrada". Ma le richieste dei residenti non si fermano qua e vanno dall’estensione della ztl su 24ore all’aumento dei parcheggi, fino a una maggior tutela delle aree verdi. E mentre il progetto avanza, la battaglia dei cittadini continua: il tunnel unirà davvero le due sponde o dividerà per sempre il quartiere dalla sua identità?.