di Antonio Passanese
Chiuso, per motivi di sicurezza e per ordine dei vigili del fuoco, nel 2016, il Corridoio Vasariano verrà inaugurato il 27 maggio del 2024, a 31 anni dalla strage dei Georgofili e a 450 anni dalla morte di Cosimo I de’ Medici e di Giorgio Vasari. I lavori stanno procedendo in maniera spedita, e ora grazie anche alla donazione di un milione di euro da parte della Edwin L. Wiegand Foundation di Reno, Nevada, rappresentata da Raymond Avansino, sarà possibile realizzare anche il nuovo allestimento. Nel Corridoio ristrutturato, come ha più volte detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, non saranno esposti dipinti. Verrà invece finalmente riportata alla luce la formidabile raccolta di antiche epigrafi marmoree greche e romane delle Gallerie, rimasta fino ad oggi chiusa nei depositi.
Si tratta di quasi 300 iscrizioni in marmo, greche e latine, che costituiscono il nucleo principale del museo epigrafico granducale del Seicento e Settecento con poche aggiunte del primo Ottocento. Si ricompone così una raccolta epigrafica oggetto di larga fama nella letteratura scientifica e dei viaggiatori fin dal XVIII secolo; una collezione da annoverare fra le più antiche in un museo pubblico italiano. Le epigrafi rimasero esposte agli Uffizi per quasi tre secoli, fino al 1919, quando la collezione fu smembrata e quindi messa in deposito. La sua ricomposizione nel Corridoio, nel passaggio su Ponte Vecchio, sarà integrata con apparati moderni e accessibili. Con l’aggiunta di sculture ellenistiche e romane, proprio come avveniva nell’ ‘originale’ Vasariano, il Corridoio diventerà così, in larga parte, un nuovo e appassionante percorso archeologico. Ma non solo: al suo interno ospiterà anche gli affreschi cinquecenteschi che un tempo decoravano la parte esterna del passaggio nel tratto affacciato sul giardino di Boboli. Durante i lavori, aspetto positivo, sono stati ritrovate porzioni del pavimento originali del Vasari e di altri elementi cinquecenteschi: consistenti porzioni del cotto originale, intonaci antichi, parti di muratura in pietra. Questi ritrovamenti, la cui importanza storica ha trovato conferma nei dati di archivio, hanno reso necessario progettare e far approvare una variante del progetto, per conservarli e lasciarli visibili. "La generosa donazione sarà impiegata per completare il restauro – dice Schmidt - In particolare, verrà utilizzata per realizzare gli allestimenti che lo renderanno un vero cammino della memoria".