PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Il vescovo a Barbiana: "Qui per ricordare tutto il bene fatto da don Milani"

La messa nel giorno della ricorrenza della morte di don Lorenzo "Siamo chiamati a vivere un tempo di memoria e responsabilità" .

Il vescovo a Barbiana: "Qui per ricordare tutto il bene fatto  da don Milani"

Il vescovo a Barbiana: "Qui per ricordare tutto il bene fatto da don Milani"

BARBIANA (Vicchio)

"Barbiana, il silenzio diventa voce": recita così una delle scritte in quello che fu il laboratorio voluto da don Milani, fra la chiesa e la cucina. E per dare ulteriore voce ai luoghi di milaniana memoria, il neo vescovo di Firenze, Gherardo Gambelli, ha accolto subito l’invito della Fondazione Don Milani e del presidente Agostino Burberi. L’invito a celebrare una Messa in una data particolare, il 26 giugno, a quarantott’ore dal suo insediamento in cattedrale, per San Giovanni, ma soprattutto nel giorno in cui, cinquantasette anni fa, don Lorenzo moriva. Una giornata significativa, "in cui siamo chiamati e testimoniare la nostra fedeltà alla Chiesa – queste le prime parole del vescovo Gherardo – e al Sacramento della riconciliazione". E’ emozionato e non lo nasconde, ma il suo vuole essere anche "un monito a vivere un tempo, come quello attuale, che deve essere di memoria e responsabilità". Un’emozione moltiplicata "dalla data e dal motivo per cui oggi siamo a Barbiana, proprio per fare memoria della morte di don Lorenzo".

Non a caso, la parola "memoria" ricorre spesso nella sua omelia: "Ma siamo qui anche per fare memoria di tutto il bene che ha fatto mentre era in vita". Parole pronunciate mentre il vescovo era circondato dal Consiglio pastorale nazionale dei Cappellani del carcere che proprio ieri erano in visita a Barbiana. Per poi lasciare spazio ai ricordi personali, a quando era vice-parroco a Rifredi e "venni qui insieme a un gruppo di scout. Fummo accolti da Michele Gesualdi, che ci fece vivere intensamente quei momenti e che porterò sempre nel mio cuore".

Di fronte a lui Rosy Bindi, che ha guidato il comitato voluto per i festeggiamenti per i cento anni dalla nascita di don Milani e che si sono conclusi poco tempo fa. Anche lei, così come tutti i presenti, fra cui molti cittadini di Vicchio, emozionata dalla celebrazione eucaristica. Emozioni che si vivono, che si respirano guardandosi intorno, osservando le immagini di quegli anni appese ai muri e gli arnesi con cui don Lorenzo insegnava agli allievi della sua scuola cosa era la manualità. A salutare ‘ufficialmente’ il vescovo Gherardo è stato invece il parroco di Vicchio, don Maurizio Pieri: "Il Vangelo qui ci riporta all’essenziale, agli ultimi, al mondo della scuola. Ecco, dobbiamo fare in modo che, facendo diventare realtà gli insegnamenti di don Lorenzo nei luoghi dove viviamo, a partire proprio dalla scuola, i più giovani inizino a pensare con la loro testa. E quando torniamo da qui, tutti noi dobbiamo essere bravi a trasmettere questo messaggio".