Il viaggio in zona rossa. Minimarket, la stretta c’è. Ma i furbetti ci riprovano. Guardie e ladri fra i bandoni

Tour a 15 giorni dall’ordinanza che impone la chiusura dei negozi dopo le 21 in 19 strade. In molti rigano dritto davanti alla ronda dei vigili. Zero in condotta per via Panicale. .

Il viaggio in zona rossa. Minimarket, la stretta c’è. Ma i furbetti ci riprovano. Guardie e ladri fra i bandoni

Tour a 15 giorni dall’ordinanza che impone la chiusura dei negozi dopo le 21 in 19 strade. In molti rigano dritto davanti alla ronda dei vigili. Zero in condotta per via Panicale. .

di Carlo Casini

FIRENZE

Che aria tira in molte delle 19 strade che dal 6 settembre devono fare i conti con la chiusura anticipata dei minimarket? A poco più di 15 giorni dall’alt di Palazzo Vecchio arrivato dopo l’aggressione al 91enne Ezio Clemente, che da fine agosto sta lottando tra la vita e la morte, l’unico modo per capirlo è un tour nelle zone più calde. Quelle dove il Comune intende ripristinare ordine e civiltà sgombrando i marciapiedi e gli assembramenti da birra e liquori. Lo stop, frutto anche del Cosp del 3 settembre e rimarrà in essere per quattro mesi; per i furbetti che trasgrediscono, sanzioni e se persistono crescenti sospensioni. Il viaggio non poteva che partire da sotto casa di nonno Ezio, ore 22: quella via Finiguerra dove è stato aggredito e rapinato dentro l’androne di casa.

Già avvicinandosi, sulla sponda opposta dell’Arno, l’atmosfera di insicurezza si comincia a respirare: in lungarno Santa Rosa (fuori dal perimetro dell’ordinanza), ai giardini, si vede infatti un gruppetto di persone dove spuntano già alcune birre. Poco più in là un senzatetto evidentemente ubriaco tossisce pesantemente con un cartone di vino accanto tra le mani e più avanti sulle spallette di lungarno Soderini due ragazzi fumano uno spinello. I minimarket in via Maso Finiguerra sono effettivamente tutti chiusi, fa da ritrovo la lavanderia: ma qui c’è solo un distributore di analcolici e i presenti, sembrano tranquilli. Intanto sul bandone del barista di nazionalità cinese aggredito da un cliente pochi giorni fa degli artisti dipingono un murale per combattere il degrado con un po’ di colore. In via Palazzuolo i minimarket sono tutti chiusi, eccetto uno nei pressi dell’angolo con via degli Orti Oricellari. Sul braccio opposto, tra via Finiguerra e via de’ Canacci, sono aperte tre macellerie dove si vede assembramento, ma sono halal e dunque alcolici banditi: tutto nella norma quindi. In Santa Maria Novella sono queste le due vie interessate dall’ordinanza. Spostandosi in San Lorenzo subito si nota che nelle strade non interessate dall’ordinanza, come tra via Sant’Antonino e piazza del Mercato centrale, abbondano i minimarket che sono legittimamente aperti e dove si possono comprare alcolici: ma svolgono la loro attività senza interferire con la pace notturna.

Il minimarket di via Chiara invece resta chiuso come da prescrizione, mentre in via Panicale dove le serrande dovrebbero essere giù sono aperti ben tre minimarket dopo l’orario consentito: uno fa bella mostra di birre nel frigo accanto alla porta, negli altri due a colpo d’occhio non se ne vedono. Comunque gli assembramenti qui si trovano davanti al chiosco del kebab. Intendiamoci: nessuna scena truce, solo confusione e chiacchiericcio. Giro di boa, via Nazionale. Minimarket chiusi come da ordinanza, però sotto l’ex cinema Apollo uno straniero si fa di crack incurante del passaggio di turisti. Consueto assembramento e musica sulle scalette della stazione, odore di hashish, ma anche qui neanche una birra: nella notte è stato più facile vedere chi fumava uno spinello che chi beveva, tutto sommato. Il ritorno è in via Finiguerra ore 23,15: proprio in quel momento una macchina della Municipale procede a passo d’uomo vigilando che tutto proceda regolare.