
Firenze, 27 maggio 2020 - Il “Franchi“ è sempre più blindato. Al contempo, c’è una proposta di legge che vorrebbe liberare tutti gli stadi italiani da ogni vincolo storico artistico.
A che punto siamo del tira e molla con la società viola, lo spiega il soprintendente Andrea Pessina, che non ha mai negato la possibilità di interventi sullo stadio progettato dal Nervi, mettendo però precisi paletti alle ipotesi di ristrutturazione.
Soprintendente Pessina, ci aiuta a capire gli ultimi passaggi?
"Il procedimento amministrativo è concluso e la commissione regionale del patrimonio culturale ha emesso la scorsa settimana il parere di vincolo. Adesso verrà notificato al Comune di Firenze, in quanto proprietario dell’immobile. Dopodiché la palla, per restare in termini calcistici, passa di nuovo alla Fiorentina e al Comune. Bisogna vedere se la società è soddisfatta di mettere le mani sul Franchi, avendo una serie di paletti. Anche se, come sappiamo, stanno cercando di toglierli".
In che senso?
"E’ stata presentata una proposta di legge per avere il via libera nella ristrutturazione degli stadi".
Come del resto si farà al Meazza.
"Sì, anche lì c’è stato un percorso un po’ tortuoso e difficile. Ma i due stadi sono molto diversi. Il Meazza è stato più volte manomesso e non è bello quanto il Franchi, non ha più l’unitarietà architettonica che lo stadio di Firenze conserva ancora. Comunque, in generale c’è in tutta Italia questo problema degli stadi un po’ vetusti. Non so se questa proposta di legge andrà in fondo, vedremo cosa dirà il Parlamento".
In ogni caso, per adesso il Franchi ha i vincoli della Soprintendenza.
"Vero, ma con i vincoli non è che diciamo cosa si può fare e cosa no. I vincoli individuano quelli che sono i valori che si vuol proteggere dell’edificio e del monumento. Poi bisogna vautare il progetto che viene presentato. Ad esempio, come ho detto più volte, la copertura si può immaginare di poterla fare, però poi dobbiamo vedere come. Sono le modalità di realizzazione che spesso fanno la differenza. Ad oggi abbiamo visto solo l’ipotesi Casamonti".
Non si possono abbattere le curve per ricostruirle. Invece cos’altro si potrebbe fare eventualmente?
"Avevamo segnalato che si poteva chiudere gli spazi sotto le curve, perché tra le carte di Nervi, tra le sue tante ipotesi , c’era anche questa. E quindi si potrebbero recuperare volumi utili per fare ristoranti, palestre, negozi e altro. Bisogna vedere le esigenze della Fiorentina".
Olga Mugnaini