Firenze, 12 ottobre 2023 – Tutti con gli occhi all’insù. E poi a battere le mani. A cantare, a fare il tifo. Ad applaudire. A emozionarsi. Già, perchè Rocco Commisso, sul palco, gli occhi lucidi gli aveva davvero, mentre Firenze scopriva e abbracciava il Viola Park. Sorride Commisso, con i tifosi cantano con lui e per lui. La commozione, semmai, gli piove addosso quando si ricorda e ricorda ai piccoli calciatori del settore giovanile, la sua storia. Quella storia che ieri sera è sfociata in un sogno realizzato: la nascita del Viola Park.
E’ la sfilata del corteo storico di Firenze, con il gonfalone e il giglio di Fiorenza, ad accendere la notte della festa. La notte del Viola Park, la casa della Fiorentina. Ci sono tutti i ragazzi del vivaio, le formazioni delle ragazze, dagli under 8 alla Primavera, poi ecco la Fiorentina femminile e la squadra di Italiano. E’ un’invasione di maglie e di sorrisi. Applausi per tutti. Con Italiano che prende il microfono e la buttà là come se fosse al Festival di Sanremo: "Lavorare qui è il massimo – il ritornello del Vincenzo pensiero – ma di sicuro la festa è stata ancora più bella dopo la vittoria che ci siamo presi a Napoli".
Lo spettacolo, intanto, si sposta in cielo. Gli attori? Un esercito di droni che scandisce, raffigura e rilegge l’amore di Commisso per il calcio, il pallone e la città. Spuntano il Duomo, un campo di calcio e la scritta di Firenze disegnati da colori che accendono la notte. Carlo Conti, presentatore-mattatore della serata, la buttà e domanda al presidente: "E’ vero che la sua canzone preferita è di Gigliola Cinquetti?". La risposta, a tutto volume, arriva dalle supercasse dello stadio la voce della Cinquetti che canta... "e qui comando io, e questa è casa mia". Rocco annuisce e sorride.
Sul palco ecco Joe Barone. Commosso anche lui. Con il suo grazie a chi ha portato avanti il progetto e realizzato la casa della Fiorentina. "Anche il figlio di Rocco, Giuseppe – sottolinea –, ci sta seguendo dagli Stati Uniti... Ricordo quando con lui siamo andati qua e là a cercare il posto giusto per realizzare questo...".
La festa e il tempo scorrono in fretta davanti ai tremila spettatori del mini-stadio ’Curva Fiesole’. "Di là – precisa con il cuore Commisso – c’è l’altro stadio, quello che abbiamo voluto dedicare a Davide Astori. Lo chiedemmo alla famiglia che ha accolto subito la nostra idea...". Arrivano i saluti delle autorità, con le belle parole del Ministro, Abodi, quelle del presidente della Uefa, Ceferin e il videomessaggio di Infantino, numero uno della Fifa.
Poi tocca alla musica. Pupo lancia il suo messaggio, grida il suo "Forza viola" e Conti chiamna sul palco prima Piero Pelù e poi Marco Masini. Idea: far cantare a Masini quella "Firenze Santa Maria Novella" di Pupo, che poi è una sorta di inno della Fiorentina. Marco se la cava alla grande, Conti si diverte e a proposito di inno ecco la seconda idea: far cantare quello vero, quello di Narciso Parigi alla coppia Masini-Vallesi. Applausi e tifo da stadio. Inevitabile. La festa del Viola Park sta per finire, Rocco si diverte, applaude la sua gente, il popolo viola e vede spuntare sul palco la moglie Catherine.
Si abbracciano , salutano e insieme si fanno travolgere dalle emozioni. "Sì, ci sono anche io – sorride lady Commisso –. E sono felice. E’ tutto bello, molto bello e lo dico forte... siamo tutti fiorentini, anche io lo sono...". La foto di gruppo la scattano i droni, con tutti i ragazzi del settore giovanile che salutano dal terreno di gioco alle spalle di Rocco e Catherine. E allora tutti di nuovo con gli occhi all’insù per i fuochi d’artificio. Firenze ha aperto la casa della Fiorentina. La casa dove si vuole sognare. La casa che Rocco ha voluto a tutti i costi. Benvenuti al Viola Park.