ANDREA SPINELLI
Cronaca

Il Volo sul palco del Mandela ’Ad Astra’ tra orchestra e raggi laser: "Sveliamo una parte di noi inedita"

Da ’The sound of silence’ fino a ’My way’: domani sera i grandi successi con Barone, Boschetto e Ginoble "Sentivamo il bisogno di essere protagonisti della nostra musica pure scrivendo le canzoni che cantiamo".

Il Volo durante un’esibizione: domani sera si esibiranno al Mandela Forum rubando il mantello agli eroi che popolano il loro ultimo album “Ad Astra”

Il Volo durante un’esibizione: domani sera si esibiranno al Mandela Forum rubando il mantello agli eroi che popolano il loro ultimo album “Ad Astra”

Mentre si moltiplicano le voci su un loro possibile ritorno al Festival, ospiti di Clara la sera delle collaborazioni per condividere le suggestioni della sempiterna “The sound of silence”, Il Volo sbarca domani sera al Mandela Forum rubando il mantello agli eroi che popolano il loro ultimo album “Ad Astra” per regalarsi una notte con orchestra, raggi laser e grandi canzoni. La stessa “the sound of silence”, ad esempio, ma anche “My way”, “Who want to live forever”, “Hallelujah”, “Miserere” o quella “Nessund dorma” che rimanda tutti a casa dopo l’inevitabile karaoke di “Grande amore”. A parlarne sono gli stessi Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble.

Ad Astra” non è un album immediato. Che recezione ha avuto in giro per il mondo? Ginoble: "Anche se l’80% del nostro repertorio sia fatto di cover, senza canzoni inedite non avremmo mai formato la nostra personalità come ricorda ‘Grande amore’. ‘Ad Astra’ nasce proprio da quella necessità; dal bisogno, dopo il progetto su Morricone, di mostrare una parte di noi che nessuno conosce. Di essere protagonisti della nostra musica pure scrivendo le canzoni che cantiamo. Grazie anche a Sanremo, ‘Capolavoro’ ci ha dato molte soddisfazioni e ai concerti, specie qui in Italia, la cantano tutti".

A proposito, fra un mese “Grande amore” fa 10 anni. Ginoble: "E come dice il poeta: ‘Siamo ancora qua / Eh, già’". Barone: "In questo lavoro non esiste una formula, così, nonostante i tentativi compiuti tra il 2009 e il 2015, ‘Grande amore’ s’è trasformato nell’anno zero de Il Volo in Italia".

Parliamo del vostro concerto di Natale per Canale 5 registrato ai piedi del Tempio della Concordia di Agrigento in estate. Ginoble: "Mica avrete creduto per davvero alle voci secondo cui abbiamo registrato il concerto di Natale alla Valle dei Templi il 31 agosto…". …Beh, ci hanno creduto 1600 spettatori in due sere. Barone: "Abbiamo saputo che ad agosto i cappotti negli outlet costano meno. Quindi per dare una mano all’economia…". Boschetto: "Comunque chi s’è presentato col cappotto non ha sbagliato di molto, visto che c’era vento e da metà concerto in poi ha fatto freschino, anzi proprio freddo. Chiedere al pubblico di venire vestito da sera, in realtà, era solo un modo per invitarlo a solennizzare l’evento". Barone: "Debbo dire che il nostro invito all’eleganza è stato raccolto, più che un nostro concerto sembrava la cerimonia degli Academy Awards".

Esperienze importanti della vostra carriera? Barone: "Sei anni fa abbiamo trascorso il Natale nella base Unifil di Tiro, in Libano. Esperienza molto forte, che ne acquista ancora di più ora alla luce di quel che sta accadendo in quelle zone, dell’attacco di novembre, e dell’impegno profuso dalle nostre forze armate per provare a mantenere la pace". Ginoble: "Un’esperienza sensoriale-spirituale l’ho vissuta a Kyoto, nel celebre tempio Kiyomizu-dera, vedendo come durante la nostra esibizione i figli di una cultura lontanissima dalla nostra si lasciassero comunque ammaliare da una musica capace di rompere le barriere del linguaggio per conquistare tutti". Boschetto: "Nonostante sia un credente scettico, nel 2019 a Panama ho avvertito un’energia mai provata nel cantare davanti a Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù". Credente scettico ora un po’ meno scettico? "Diciamo che mi lascio sorprendere".

Andrea Spinelli