"Svolgere almeno l’ultima prova in presenza è stato importante per tutti noi. Cinque anni di studio non potevano certo terminare con un click. Ci voleva un momento conclusivo". Eleonora Fortunati ha avuto un bel 100 al liceo classico Galileo. "E’ stata una bellissima sorpresa", ammette la ragazza.
Cosa ti hanno chiesto all’orale?
"Ho spaziato da Pirandello ad Einstein. La fisica mi piace molto; è stato un piacere collegarla ai vari argomenti. Ero un po’ preoccupata, com’è normale che sia prima di un esame. E poi non dimentichiamoci che noi diplomati nell’era Covid ci siamo giocati tutto quanto in una prova".
Che effetto ti ha fatto rientrare a scuola?
"Mi sono subito sentita a casa. Per un attimo, ritrovarsi in quegli ambienti così familiari mi ha fatto quasi dimenticare tutto quel che è successo. È stato bello rivedere gli insegnanti. Il contatto umano nei mesi di didattica a distanza è mancato moltissimo".
Credi che il Miur avrebbe potuto osare di più, organizzando gli scritti in sicurezza?
"No. Credo che per questa maturità si sia trovato il compromesso migliore. L’esame a distanza sarebbe stato proprio brutto. Invece, così, abbiamo vissuto l’ultimo miglio di un lungo percorso".
Un tempo gli studenti si accalcavano di fronte ai tabelloni… Adesso?
"Adesso è tutto istantaneo, tramite Whatsapp. Ma l’emozione resta sempre. Quando ho visto quel 100 ho provato tanta felicità".
E adesso?
"Dovevamo andare a Malta, come viaggio di Maturità. Ma nulla da fare. Andremo insieme in Toscana. L’importante è stare insieme. Per l’Università, penso di provare ad entrare a Medicina".