
La facciata più alta del centro Rogers imbrattata con una scritta in stampatello (fotoGermogli)
‘Taggano’ la facciata più alta del centro Rogers. A restare su un termine abusato dal giornalismo, si potrebbe dire ‘è giallo’ su come siano riusciti nell’impresa. In realtà è rosa il colore usato dai ‘graffitari’ che si sono arrampicati fino all’ultimo piano dell’edificio più alto del nuovo centro, ovvero la torre nord, per vergare ’HC’ in stampatello con due tonalità di rosa e un contorno a bomboletta nera.
Un vandalismo, l’ennesimo, che la città deve subire soprattutto nel suo luogo più iconico, ovvero lo spazio pubblico attraverso il quale Scandicci ha ribadito la sua vocazione a diventare città, abbandonando lo status di periferia. Ma come in un crudele gioco dell’oca, ogni qual volta si pensa a una possibile emancipazione, c’è la realtà che riporta tutti coi piedi per terra.
L’azione è di qualche giorno fa; e la cosa assurda è che a Scandicci ci sono anche dei ‘muri’ messi a disposizione per artisti urbani che possono comunque dare sfogo alla loro vena artistica, ma gli ignoti ‘taggatori’ hanno deciso di vandalizzare un muro vergine, il più alto della città, in modo da complicare la vita alla proprietà che per ripulirlo dovrà chiamare personale addestrato appositamente a operare attaccato a una corda.
Tra le varie opinioni in ballo c’è anche chi teorizza l’utilizzo di un drone per imbrattare la parete (posto il fatto che il volo nei centri urbani è totalmente vietato).
morv