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AAA, investitori cercasi per gli immobili pubblici: 750mila mq in vendita

La valigetta delle occasioni di Nardella: ecco gli immobili interessati. Oneri di urbanizzazione per 60 milioni e 10mila posti di lavoro

La zona delle Officine Grandi Riparazioni

Firenze, 9 ottobre 2014 - UNA valigetta di occasioni da portare in giro per il mondo. Quasi 70 schede in italiano e in inglese per catturare, letteralmente, la curiosità degli investitori internazionali su Firenze. E si parla di oltre un miliardo e mezzo di possibili investimenti su 750.000 metri quadrati di immobili in città; compresi sgravi fiscali (sotto forma di Imu e Tasi) e un 20 per cento di elasticità sulle dimensioni e sulle funzioni d’uso. Un'operazione «a volumi zero» che potrebbe attivare «oltre 10mila posti di lavoro». Sono i numeri del piano che il sindaco Dario Nardella e il direttore generale Giacomo Parenti hanno presentato lunedì all'Expo Real di Monaco, nell'ambito del progetto Invest in Tuscany finanziato dalla Regione.

«D’ora in poi – ha sottolineato ieri Nardella – siamo in grado di offrire a tutti gli investitori internazionali opportunità di investimento su immobili pubblici e privati per un totale di 60milioni di euro di oneri di urbanizzazione che potrebbero essere incassati da Palazzo Vecchio. È il piu' corposo piano di investimenti nella nostra città mai presentato. A Monaco abbiamo cominciato a presentarlo ma lo faremo in tutte le sedi possibili». Per esempio in Cina, dove dal 31 ottobre al 5 novembre, Nardella andrà insieme al presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi.

TRA I PROGETTI di investimento presentati dal Comune di Firenze, particolarmente apprezzato il complesso dell’ex-Manifattura Tabacchi, una tra le più importanti opportunità di trasformazione cittadina per posizione, dimensioni e funzioni. L'ipotesi di recupero prevede un mix funzionale–residenziale, turistico-ricettivo, commerciale e direzionale, che ha riscosso molta attenzione da parte degli operatori internazionali della moda, grazie alla vicinanza con la ex Stazione Leopolda e con la Fortezza, sedi degli eventi legate a Pitti Immagine.

Altra area oggetto di interesse è quella occupata un tempo dalle Officine Grandi Riparazioni (Ogr), tra il centro storico e il parco delle Cascine. Anche qui c’è un importante progetto di riqualificazione a prevalente destinazione residenziale, insieme a un mix di funzioni commerciali, turistico-ricettive e direzionali.

Per il vecchio ‘Palazzo del sonno, di viale Lavagnini, ex sede della direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato, oggi di proprietà di una banca tedesca potrebbe profilarsi un futuro da grande albergo. L’edificio occupa infatti un intero isolato vicino alla Fortezza da Basso, sede del principale polo fieristico fiorentino.

Curiosità anche per il complesso immobiliare Bufalini, edificio storico a due passi da piazza Duomo e per la villa ‘Alle Querce’, splendida struttura sulle pendici delle colline alle porte di Firenze: location ottimale per un resort di lusso.

«Agli investitori – ha insistito Nardella – possiamo oggi garantire certezza giuridica con un piano strutturale e un regolamento edilizio già approvati e un regolamento urbanistico che sarà approvato tra qualche mese. In più consentiamo di ampliare fino al 20% la superficie della trasformazione per gli immobili trasferiti, prevedendo anche un 20% di flessibilità sulle destinazioni. Senza contare il lavoro già avviato per inserire nel bilancio 2015 incentivi fiscali sotto forma di detrazioni per il pagamento delle imposte relative agli immobili come Imu e Tasi. Penso che con un pacchetto di proposte così potremo certamente rendere Firenze ancora più appetibile».

«I progetti presentati sono stati selezionati con un avviso pubblico, e sono stati stati scelti quelli considerati più ‘maturi’ dal punto di vista urbanistico – ha spiegato l’assessore all’urbanistica Elisabetta Meucci – la semplificazione delle procedure che consente di intervenire senza piano attuativo, con intervento edilizio diretto in caso di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia con mutamento della destinazione d’uso originaria».

Paola Fichera