ROSSELLA CONTE
Cronaca

Immigrazione: "Più stranieri. Ma no al Cpr"

Rapporto dell’Osservatorio in Toscana

Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle Politiche per i cittadini stranieri

Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle Politiche per i cittadini stranieri

In Toscana cresce l’incidenza dei cittadini stranieri: sono 424 mila, pari all’11,6% della popolazione. Le persone con background migratorio salgono a 570mila tenendo conto dei 146mila stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza: di fatto il 15,6% sul totale della popolazione residente. A sintetizzare questi dati, aggiornati al 2024, è il rapporto sull’immigrazione in Toscana coordinato dall’Osservatorio sociale regionale. La tendenza demografica è chiara: il 18% dei nati in Toscana è straniero, un quarto dei matrimoni ha almeno un componente straniero. Ma, soprattutto, senza l’apporto delle migrazioni la Toscana entro il 2060 perderebbe 1,4 milioni di abitanti. Il contributo straniero consentirà non di arrestare la perdita, ma di contenerla a 400mila unità. Questo significa anche che nel 2035 gli stranieri diventeranno un milione.

"Siamo una regione inclusiva, che promuove un approccio integrato e che punta a realizzare una parità tra stranieri e italiani - spiegano gli assessori alle Politiche sociali, Serena Spinelli, e alle Politiche per i cittadini stranieri, Stefano Ciuoffo - vogliamo implementare il sistema integrato per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo potenziando la loro formazione civica e linguistica. Particolare attenzione la dedichiamo ai richiedenti asilo, ai vulnerabili e a coloro che godono di una protezione internazionale". Scomponendo il dato della popolazione straniera in Toscana, il 46,5% è di origini europee, gli asiatici sono il 30,5% e gli africani il 16,5%. La provincia toscana con più ospiti in strutture di prima accoglienza alla fine del 2024 è Firenze, con 2.062, seguita da Siena con 1.123, Pisa con 976, Arezzo con 747, Livorno con 697, Grosseto con 674, Lucca con 672, Massa 509, Pistoia con 473 e Prato con 396. Inoltre dal 2020 al 2024, a fronte di 24.708 istanze, in 1.690 casi è stato riconosciuto lo status di rifugiato.

"Il Cpr non lo vogliamo perché è una forma di detenzione non prevista dalla Costituzione. Ritengo che i centri per il rimpatrio, per come sono tenuti, senza polizia penitenziaria ma con personale che arriva senza preparazione specifica, si sono rivelati elementi che favoriscono il degrado" dice il presidente della Regione, Eugenio Giani che scarta, con nettezza, l’ipotesi che si è fatta strada negli ultimi giorni: la realizzazione di un cpr nel comune di Aulla (frazione di Pallerone). "Figuriamoci se possiamo essere d’accordo su questo – conclude –. I Cpr prima siano riformati e costruiti nel modo che offre un Paese civile e dignitoso, poi parliamone. Ma allo stato attuale al Cpr nella provincia di Massa Carrara, ci opporremo in tutti i modi".