Un piano regolatore per lo sport. Il tema degli impianti sportivi era sicuramente un tallone d’Achille della precedente amministrazione. Ma la sindaca Claudia Sereni non vuole più prestare il fianco. E punta sulla pianificazione come arma per uscire dallo scacco di questi anni. Tre le mosse principali, due immediate, la terza di prospettiva. A settembre – ha detto la sindaca – comincerà il percorso di progettazione per la piscina di Grioli. La fidejussione è stata incassata, l’impianto deve essere realizzato.
Peraltro è necessario come l’aria, visto che la vasca delle Bagnese è appena sufficiente per l’attività svolta dalla Virtus Buonconvento ma non è adeguato per esempio per la balneazione estiva. Lo dimostrano gli ultimi tre anni di chiusura per manutenzione di una struttura vecchia e bisognosa di continue attenzioni.
Il secondo passo, anche questo essenziale, riguarda il campo di calcio di San Giusto. Anche in questo caso si tratta di progettare uno stadio che abbia tutte le omologazioni e le dotazioni di sicurezza e che permetta allo Scandicci calcio di giovare a Scandicci le partite casalinghe del campionato che si troverà a disputare, ma anche di pianificare una possibile crescita sportiva, perché sono le infrastrutture che permettono alle società sportive di migliorarsi. Il ‘fast fast fast’ non è stato possibile per Rocco Commisso e la sua Fiorentina. Anche per lo Scandicci, dopo la demolizione del Turri ci sarà da attendere, ma almeno si comincia a intravedere una prospettiva. Il piano regolatore per lo sport, che la sindaca ha in mente dalla campagna elettorale dovrebbe permetterle anche di toccare un argomento delicato, quasi un sussurro, ovvero il tema del palazzetto.
La medaglia d’oro dell’Italvolley femminile alle olimpiadi di Parigi, con Ekaterina Antropova protagonista insieme alle altre atlete della cavalcata trionfale, sicuramente ha indotto in più di una persona una riflessione e sicuramente non meno di un rammarico a pensare che la società cittadina per eccellenza, la Savino del Bene, debba andare a Firenze a giocare le sue gare casalinghe perché il palazzetto di Scandicci, non è adeguato. Forse il nuovo strumento di pianificazione territoriale per gli impianti sportivi può portare anche verso una nuova storia anche su questo tema.
Fabrizio Morviducci