"Palazzo Vecchio è costantemente al lavoro per la cura del verde in città. Sia per quanto riguarda i controlli sulle piante esistenti che sui nuovi innesti". La Firenze green sta a cuore alla vicesindaca Paola Galgani alla quale Sara Funaro ha consegnato in giugno le delicate deleghe legate ad ambiente e agricoltura urbana.
Galgani, le ultime piantumazioni?
"Le abbiamo effettuate nei mesi autunnali, il periodo più idoneo. Parliamo di circa settecento nuovi esemplari".
Quali le zone più ’rinverdite’?
"Il criterio adottato è un distribuzione omogeneo, in tutti i quartieri. Anche nel centro storico sebbene come si può immaginare tali operazioni siano più compesse rispetto ad altre zone".
Le tipologie delle nuove piante della città?
"Stiamo cercando di mantenere un equilibrio fra tutte le tipologie di piante autoctone, un equilibrio diciamo anche legato allo storico della città. Poi chiaramente molto cambia dalla posizione. A ridosso di una strada viene scelto un tipo di pianta sicuramente diversa da una destinata a un parco. Sono valutazioni non politiche. Spettano agli agronomi".
Una delle polemiche più ricorrenti, al netto dei saldi positivi tra abbattimenti e nuovi innesti, è che gli alberi messi a dimora sono in realtà arberelli che faranno ombra solo tra diversi anni.
"Beh, alcune specie crescono rapidamente. Altre impiegano più tempo. Ma il nostro approccio è diverso".
Ci spieghi.
"Non cerchiamo tanto la pianta che faccia ombra subito quanto quella che ci garantisce maggiori possibilità di farla in futuro. Mi spiego meglio: possiamo anche piantare un albero già un po’ alto ma se poi non attecchisce abbiamo soltanto perso tempo. Le piante più giovani garantiscono una cresciata sana e corretta. E’ un ragionamento legato a costi e benefici e non è da sottovalutare visto che per il vede usiamo risorse pubbliche".
Quanto costa un nuovo albero?
"Dai cinquecento ai mille euro".
Addirittura?
"Certo. Non consideri soltanto la pianta. C’è poi da mettere in conto il sistema di irrigazione, il giardiniere, la manutenzione. Per questo usiamo ogni accortezza prima di scegliere".
Ogni quanto viene ’mappato’ lo stato di salute degli alberi?
"I controlli sono pressoché costanti, come la legge ci impone d’altronde".
Emanuele Baldi