L’ultimo miglio per l’approvazione finale della variante al piano operativo è sempre più vicino. Oggi il testo approda in commissione 3 Territorio e Urbanistica, in attesa del voto in consiglio comunale con cui la giunta vuole blindare la manovra impedendo il proliferare di nuovi affitti brevi in centro storico. Un provvedimento licenziato dalla giunta la settimana scorsa, che ora prosegue nel suo iter naturale, incardinandosi all’interno della cornice normativa offerta dal Testo Unico sul Turismo regionale in vigore dal 9 gennaio di quest’anno che ha formato in modo organico il sistema turistico attribuendo ai Comuni la facoltà di adottare un regolamento in cui individuare criteri e limiti allo svolgimento dell’attività di locazione breve per finalità turistiche (articolo 59 comma 1). Più, riconducendo le strutture ricettive extra alberghiere, precedentemente insediabili nella civile abitazione, nell’alveo delle destinazioni turistico ricettive a partire dal 1° luglio 2026.
Ebbene, la variante in esame oggi in Commissione all’articolo 19 in materia di classificazione degli usi distingue "l’uso per residenza temporanea coincidente con le locazioni brevi e le strutture extra alberghiere secondo i crismi della legge regionale". Facendo divieto, all’articolo 64, all’interno della disciplina per i mutamenti di destinazioni d’uso di nuovi "insediamenti per residenza temporanea" pur di "favorire la permanenza degli usi abitativi di tipo urbano, migliorando le condizioni di abitabilità, mantenendo la riconoscibilità della struttura insediativa storica". Il Comune dunque va avanti sulla battaglia, condotta anche attraverso il nuovo bando per gli sgravi a chi privilegia gli affitti lunghi.
F.I.