FIRENZE
Tra i colpi che avevano messo a segno, c’era anche quello a un sexy shop di Porta al Prato, dove avevano fatto incetta di giocattoli erotici e vibratori. Poi dei bar e almeno un altro locale, anche se il sospetto è che i due marocchini arrestati nei giorni scorsi dalla polizia, su ordine del sostituto procuratore Christine Von Borries, con la tecnica del tombino scagliato contro le vetrine per infrangerla, di furti (aggravati) ne abbiano fatti molti altri.
Per un po’, comunque, non potranno farne altri visto che ora i due, 42 e 43 anni, sono entrambi in misura cautelare in carcere.
La Squadra Mobile della Questura di Firenze ha ricostruito almeno quattro colpi messi a segno a cavallo tra la primavera e l’estate, alcuni con la cosiddetta “tecnica del tombino”. Sarebbero almeno quattro gli episodi accertati dagli investigatori, che sarebbero avvenuti a cavallo tra la primavera e l’estate, addirittura due lo stesso giorno, il 6 aprile.
Quella notte le volanti di via Zara, intorno alle 6, sono intervenute per due ’spaccate’ messe a segno in due bar poco distanti di via Firenzuola. Il modus operandi dei colpi sarebbe stato il medesimo: dopo aver asportato un tombino, lo stesso sarebbe stato scaraventato contro le vetrine degli esercizi commerciali, infrangendole. Subito dopo uno dei malintenzionati si sarebbe introdotto furtivamente all’interno delle attività, mentre l’altro avrebbe fatto da “palo” a pochi metri di distanza.
Dal primo bar, sarebbero stati portati via oltre 4mila euro in contanti ed un tablet, mentre dal secondo circa 250 euro contenuti all’interno del registratore di cassa, ritrovato poi dagli agenti lungo la strada. Il terzo dei colpi contestati risalirebbe, invece, alla notte del 5 maggio. In quell’occasione i poliziotti sono intervenuti per un furto consumato in un bistrò di via Circondaria. In questo caso però due uomini avrebbero utilizzato la base in cemento di un ombrellone per mettere fuori uso la porta d’ingresso del locale. Una volta aperta, uno di loro sarebbe entrato portando via circa 300 euro in contanti, mentre l’altro gli avrebbe coperto le spalle restando fuori, assicurando verosimilmente che tutto procedesse senza intoppi. L’ultimo colpo, infine, il 7 luglio al sexy shop. In quell’occasione, uno solo dei due si sarebbe introdotto nel negozio portando via oltre a 70 euro in contanti, anche due telefoni, due notebook, una cassa audio ed un ingente quantitativo di sex toys.