CARLO CASINI
Cronaca

"In questa bottega si fanno i capelli da fine ’800"

Una bottega che è lì, davanti alle mura d’Oltrarno, da quasi un secolo e mezzo; come minimo, da 125 anni:...

Massimiliano Manetti ha. iniziato a fare l’apprendista qui nel 1988 e nel ’92 a lavorarci, all’età di 18 anni

Massimiliano Manetti ha. iniziato a fare l’apprendista qui nel 1988 e nel ’92 a lavorarci, all’età di 18 anni

Una bottega che è lì, davanti alle mura d’Oltrarno, da quasi un secolo e mezzo; come minimo, da 125 anni: tanti sono quelli in cui il barbiere di piazzale di Porta Romana già compare in uno scatto dei fratelli Alinari. Oggi alla guida del negozio c’è Massimiliano, titolare e figlio d’arte.

Manetti, lei da quanto è qui?

"Ci sono cresciuto. Mio babbo lo ha rilevato all’inizio degli anni ‘70, da un barbiere che era qui da prima della Seconda guerra mondiale. E ancora prima ce n’era un altro, da quando hanno fatto questi edifici, circa nel 1880. Io ho iniziato a fare l’apprendista qui nel 1988 e nel ’92 a lavorare, a diciott’anni".

Com’è cambiata questa fetta d’Oltrarno in questi anni?

"Diciamo che la zona che di Porta Romana è rimasta una delle poche dove ancora c’è la fiorentinità vera. Per quanto ci sia un grosso afflusso turistico, resistono ancora tante botteghe e tanti fiorentini. Ora ci sono un sacco di b&b e capitano tanti stranieri, molti statunitensi; rimangono stupiti da un negozio storico: ‘Ma davvero fai questo lavoro da tutta la vita e lo faceva anche tuo padre?’ mi chiedono".

E com’è cambiato il lavoro dei parrucchieri? Ne avrete passate di mode, dai basettoni degli anni ’70 ai capelli cotonati degli ’80 alla testa rasata a lametta che tanto va oggi...

"Sì, e ora sta ritornando anche la moda degli anni ‘50, alla Rodolfo Valentino. Ho famiglie intere che vengono, dall’anziano al bambino, ed è simpatico vedere dopo tanti anni sulla piazza come tra i ragazzi tornano le mode dei loro nonni. Io nasco come parrucchiere alla fine anni Ottanta/primi Novanta e tutti volevano il doppio taglio, cioè la rasatura sotto con l’effetto cappellino… Mi fa ridere ancora, però andava tanto di moda!".

E ora cosa chiedono?

"Stiamo tornando molto al classico, però dopo anni di macchinetta torna a essere molto apprezzato il taglio a forbice".

La richiesta più strana?

"Tingere i capelli di verde; e una rasatura a scacchiera… Ma mi sono rifiutato".

Ha servito anche dei personaggi famosi?

"Sì, ma non posso dire quali. In questa zona ce ne abitano tanti. Comunque la clientela spazia dall’operaio al banchiere, dal top manager al ragazzino, dal politico al professore universitario. Diciamo che rispetto a Santo Spirito o a piazza Tasso, Porta Romana è abitata da una classe più benestante".

E la bottega com’è cambiata? "Non è troppo cambiata; è sempre stato un posto d’aggregazione, la gente parla di calcio, della Fiorentina. Però vedo le nuove generazioni sempre incollate ai cellulari… Bisogna un po’ levargli le parole di bocca. E poi è cambiato con il covid. Quando vedono già due, tre persone dentro, si peritano a entrare. È passata l’emergenza, ma è rimasto il timore. Però la magia della bottega rimane: fiorentini che non si sono mai incrociati né detti una parola, dal barbiere interagiscono, si intavolano discussioni".

E brache di quartiere. "Uuuuh si potrebbero scrivere libri, siamo come sacerdoti…"

Via, un aneddoto curioso.

"’Lo sai è morto Tizio?’ E mi dispiacqui. Dopo dieci giorni ecco Tizio a farsi i capelli…".

Carlo Casini