In scena il dibattito avvelenato: "Stop al genocidio a Gaza". Ma il richiamo alla Shoah spacca

Al Cpa l’evento ‘scomunicato’ per l’accostamento tra olocausto e guerra in Palestina. Gli oppositori: "Ciò che accade oggi non ha nulla da spartire con l’eccidio nei lager nazisti".

In scena il dibattito avvelenato: "Stop al genocidio a Gaza". Ma il richiamo alla Shoah spacca

In scena il dibattito avvelenato: "Stop al genocidio a Gaza". Ma il richiamo alla Shoah spacca

di Fabrizio Morviducci

FIRENZE

L’assedio di Gaza, messo accanto alla poesia che apre ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi. Le immagini dei bimbi palestinesi, straziati dalle bombe di Israele sganciate durante l’offensiva successiva all’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, affiancate alla poesia ‘Scarpette rosse’ di Joyce Lussu, che commuove descrivendo l’uccisione sistematica dei bambini e delle bambine ebree nei campi di sterminio. Si è tenuto ieri al Cpa di via Villamagna, il dibattito ‘scomunicato’ che ha messo insieme shoah e genocidio palestinese.

Il dibattito intitolato "Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti - Oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello stato di Israele", organizzato dall’Anpi di Bagno a Ripoli, è stato sconfessato in sequenza dall’Anpi Nazionale e provinciale, ha ricevuto critiche dalle comunità ebraiche italiane e di mezzi sindaci metropolitani. In mezzo a questa bufera anche l’Arci dell’Antella, aveva revocato l’uso della sala. Ma il presidente dei partigiani di Bagno a Ripoli, Luigi Remaschi, non è tornato sui suoi passi e ha trovato ospitalità al Cpa di Villamagna.

E ieri pomeriggio la sala era gremita. Ad accogliere i tanti presenti, la bandiera del Sudafrica (paese che ha portato Israele davanti alla corte penale internazionale) e quella palestinese l’una accanto all’altra.

Erano presenti l’imam di Firenze, Izzedin Elzir, il rappresentante della comunità palestinese a Firenze, Bilal Murar, ma in sala c’erano anche il consigliere comunale di Firenze Dimitrij Palagi, il sacerdote della comunità di base delle Piagge, don Alessandro Santoro. Una rappresentanza delle associazioni presenti ha annunciato anche un presidio per domattina alle 10 al Meyer, l’obiettivo è consegnare la petizione con 10mila firme nella quale si chiedono le dimissioni di Marco Carrai, console di Israele, dalla presidenza della Fondazione dell’ospedalino pediatrico fiorentino. Sull’evento tuttavia, in molti hanno espresso perplessità. In particolare per l’Anpi di Firenze il rischio era che "La guerra tra Palestina ed Israele non avesse niente a che spartire con la ricorrenza del 27 gennaio. Tali accostamenti rischiano di indebolire sia il Giorno della Memoria che la nostra richiesta di pace subito".

E ugualmente sul fronte del no si era espressa la comunità ebraica fiorentina: "L’unico risultato è annacquare la memoria delle responsabilità fasciste".