SANDRA NISTRI
Cronaca

InCanto all’istituto De Martino: "Così ripartiamo dopo l’alluvione"

Il presidente Stefano Arrighetti: "La festa si aprirà con una sottoscrizione straordinaria per i danni subiti". La rassegna quest’anno arriva alla trentesima edizione e ha come tema ’Resistenze: dall’Italia al mondo’.

Gli eventi alluvionali dello scorso 14 marzo a Sesto Fiorentino hanno mietuto anche ‘vittime’ illustri sul piano culturale. A finire sott’acqua, con il suo sterminato patrimonio legato a materiale legato all’espressività popolare, è stato infatti il locale seminterrato della sede dell’Istituto Ernesto De Martino, all’interno della storica Villa San Lorenzo al Prato. Ingenti i danni ma l’Istituto, dopo i primi interventi, si sta già muovendo per il recupero dei materiali danneggiati e per dare di nuovo il via all’attività con la rassegna del canto di tradizione e di nuova espressività ’InCanto 2025’ che sarà inaugurata, come da tradizione, il prossimo primo maggio per concludersi nel successivo settembre. Ne parliamo con il presidente Stefano Arrighetti.

Arrighetti a che punto sono gli interventi di ripristino del De Martino?

"Siamo nella fase, appena conclusa, della sistemazione e anche della pulizia del locale alluvionato. Tutte le cose non impregnate d’acqua sono state trasferite in un’altra stanza di Villa San Lorenzo, al sicuro. In totale diciamo che i danni hanno riguardato il 30% dell’archivio, circa 50metri lineari. Questi materiali in prevalenza cartacei si trovano, attualmente, in due grandi container refrigerati della Regione Toscana al centro de La Chiusa a Calenzano e sono stati sottoposti a congelamento. Poi dovrà scattare la seconda fase".

Ovvero?

"Il recupero dei materiali danneggiati per cui ci stiamo già muovendo per la ricerca di fondi. La stima dei danni precisa non c’è ma sicuramente sarà dell’ordine di alcune decine di migliaia di euro. Abbiamo già inviato richieste di preventivi a cinque ditte specializzate e poi, quando avremo in mano le stime dei costi, proveremo a trovare partner istituzionali che, in qualche modo, possano sostenerci. Quando ci saranno i fondi il materiale potrà essere portato alla ditta incaricata per procedere alla completa asciugatura attraverso un processo di liofilizzazione che speriamo possa essere risolutivo. Ogni passo è fatto chiaramente di concerto con la Sovrintendenza".

La ripartenza dopo l’alluvione per il De Martino avverrà con il primo maggio, l’iniziativa più attesa…

"Sì, questo per noi era già un primo maggio particolare con l’80esimo anniversario della Liberazione e il trentesimo della nostra rassegna InCanto, ora con l’alluvione acquista una valenza ulteriore, una sorta di ripartenza. Ripartiremo in quell’occasione anche con una sottoscrizione straordinaria per i danni causati dall’alluvione, non per il salvataggio del materiale ma per garantire la pulizia definitiva dei locali, l’acquisto dei mobili nuovi o anche la sistemazione e catalogazione dell’archivio di Giovanna Marini per il quale, proprio a marzo, volevamo lanciare un crowdfunding".

Filo conduttore della rassegna sarà, quest’anno, quello delle resistenze: perché?

"Torniamo a un InCanto monotematico ma non limitato alla Resistenza italiana, a cominciare dal primo maggio che avrà un focus sulla Palestina e su Gaza. Tra l’altro avremo ospite Ali Rashid primo segretario dell’Ambasciata palestinese a Roma che porterà il suo contributo importante. Abbiamo declinato al plurale perché vogliamo parlare di altre situazioni, il Portogallo per esempio ma anche di vicende precise, di operai, facendo un focus sulla Gkn ma parlando, in generale, del lavoro oggi".