FIRENZE "Sono un garantista ma avendo saputo del problema giudiziario che Enrico Peruzzi ha avuto a Legnano forse sarebbe stato più opportuno aspettare il giudizio della Cassazione, prima di nominarlo con incarico di fiducia dirigente delle partecipate del Comune di Firenze". Così Alessandro Draghi, esponente di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Consiglio comunale dice piccato la sua sulla nomina di Enrico Peruzzi, manager di spicco del panorama fiorentino e già direttore amministrativo del Maggio Musicale, a "direttore di società partecipate, associazioni, fondazioni e altri organismi in controllo pubblico" nonché a coordinatore dell’"ambito welfare per la medesima durata dell’incarico dirigenziale principale". L’incarico è nero su bianco all’interno di una determina dirigenziale del 24 dicembre scorso. Da dova nasce il risentimento di Fratelli d’Italia che tira in ballo anche il ruolo precedente all’ente lirico ("Ricordo la pessima gestione con Pereira che certo ha lasciato un brutto feedback sul suo curriculum" ancora parole di Draghi)?
Peruzzi al momento si trova a processo con l’accusa di abuso d’ufficio. La sua vicenda giudiziaria è iniziata con ’Piazza pulita bis’, un filone dell’omonima inchiesta ’Piazza pulita’ della procura di Busto Arsizio. Peruzzi, e altri cinque imputati, sono chiamati a rispondere di presunte "intese" con ex amministratori del Comune di Legnano per "pilotare" selezioni e nomine della cosa pubblica. Una posizione marginale, quella di Peruzzi, che ai tempi ricopriva il ruolo di direttore della società municipalizzata Amga spa. Il processo è inoltre stato ’congelato’ in attesa della pronuncia della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale rispetto all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. La prossima udienza è prevista nel settembre 2025, in attesa di capire quale sarà la sentenza della Corte Costituzionale, che potrebbe cancellare con un colpo di spugna una battaglia legale che va avanti da sei anni.
"Trovo grottesca la posizione di Fratelli d’Italia. Proprio loro fanno i garantisti?" sorride Peruzzi per il quale "stiamo parlando di nulla". E cioè di "un processo già esaurito con totali assoluzioni perché il fatto non sussiste e di una pm che si è incaponita e per salvarsi in corner punta alla prescrizione contestando un presunto abuso d’ufficio". "E comunque – precisa i – l’amministrazione è perfettamente al corrente della cosa e sa che non esiste nessuna norma che mi impedisca di ricoprire questo ruolo".
Emanuele Baldi