Incassano falsi crediti in banca. Maxi truffa da 865mila euro. Quattro imprenditori condannati

Sono riusciti a ottenere il cospicuo anticipo dopo aver presentato documenti artefatti. I soldi sarebbero stati canalizzati verso altre società. In cinque sono stati rinviati a giudizio.

Incassano falsi crediti in banca. Maxi truffa da 865mila euro. Quattro imprenditori condannati

Incassano falsi crediti in banca. Maxi truffa da 865mila euro. Quattro imprenditori condannati

di Pietro Mecarozzi

Si erano presenti alla scrivanie di ChiantiBanca come amministratori di una società di Rignano sull’Arno, la Balmoral Estate, apparentemente attiva nel settore dell’efficientamento energetico nonché general contractor di importanti operazioni di investimento nel settore. Sono poi riusciti a ottenere un anticipo da oltre 865mila euro, su quello che era stato indicato come un consistente investimento di alcuni milioni di euro nel settore, utilizzando contratti ritenuti non veritieri e che citavano soggetti economici risultati estranei alla vicenda. Questi soldi poi sono stati convogliati sui propri conti o girati a società inattive e a loro riferibili al fine di ostacolarne la rintracciabilità della provenienza. Ieri, il gup Angelo Antonio Pezzuti, ha condannato (con rito abbreviato) a due anni e quattro mesi di reclusione, 2800 euro di multa e il pagamento di 50mila euro di provvisionale in favore delle parti civili (il legale rappresentate di ChiantiBanca) due dei nove imputati, Massimo Navone e Santino Barretta. Altre due, la fiorentina Erika Cecchi (socia al 95% della società) Alessandro Casassa Mont, hanno patteggiato rispettivamente un anno e otto mesi di pena e 4mila euro di multa e un anno e due mesi con analoga multa. Per gli altri cinque, tra i quali Alberto Marchi e Claudio Ruisi, considerati dalla pm titolare delle indagini Christine Von Borries gli ideatori della truffa, si farà il processo, con la prima udienza fissata per il prossimo 20 dicembre. I reati, a vario titolo, sono truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio.

Secondo gli inquirenti, Cecchi si sarebbe presentata nella filiale della banca di Campo di Marte dopo alcune telefonate perlustrative. E con un "falso contratto" da quasi cinque milioni con una società che successivamente è risultata essere completata estranea all’affare, e addebiti diretti (Sdd) non veritieri pari a 1,8 milioni di euro a carico e dei quali risultava debitrice sempre la stessa società, ha poi presentato la sua ’creatura’ (di fatto non attiva), la Balmoral Estate.

Un’azienda che sembrava essere sul trampolino di lancio e che, grazie anche allo scarto temporale del sistema di compensazione bancaria e attraverso documenti artefatti, ha "indotto in errore" i funzionari della banca, convincendoli a fornire gli anticipi richiesti, finiti poi in un conti anche questi ’mascherati’ con falsi intestatari, che ammontano a un totale di 865mila euro.

A metà del 2022 la guardia di finanza ha eseguito, tra Firenze Roma e Milano, quattro misure cautelari e disposto il sequestro di oltre mezzo milione di euro. "Un’attività criminosa organizzata" scrisse ai tempi il gip Maurizio Caivano, sottolineando anche "una pregressa esperienza e una particolare abilità e spiccata inclinazione al crimine". Intanto, l’istituto di credito era già riuscito a recuperare quasi 300mila euro.