di Pier Francesco Nesti
Ex tintoria Etrusca, rischio amianto in tutta l’area. Questo l’esito del sopralluogo effettuato da personale Arpat e della Asl Toscana Centro in seguito all’incendio divampato la sera del 15 settembre. Con i vigli del fuoco impegnati tutta la notte e non poche problematiche emerse via via che le operazioni andavano avanti. Per fortuna senza coinvolgere nessuno visto che l’area era abbandonata da anni. In una zona lontana dalle abitazioni, ma con tante attività industriali nei dintorni. I problemi esistenti, poi, sono stati certificati dai tecnici che innanzitutto hanno evidenziato "il crollo della copertura in cemento e amianto che a sua volta ha interessato i rifiuti tessili presenti all’interno dell’area. Rifiuti contenuti dalle mura dell’edificio che però presenta diverse ‘aperture’ da cui potrebbero fuoriuscire fibre in amianto, soprattutto in presenza di venti forti".
Non solo perché, come spiegano da Arpat, "le acque di spegnimento, utilizzare durante l’incendio, sono risultate accumulate nei sotterranei, presumibilmente non a tenuta, con il rischio di infiltrazioni nel terreno e il possibile inquinamento della falda".
Parallelamente, nel piazzale laterale all’edificio, è stata registrata la presenza di una vasca interrata a uso dell’ex tintoria, presumibilmente piena di acqua piovana, "che versa in pessime condizioni". Lo stesso per la copertura della vasca stessa, parzialmente crollata, e i pozzetti "vecchi e pericolosi se delle persone dovessero accedere al piazzale".
Da qui la richiesta al Comune di Campi di un’ordinanza (emessa in data 18 settembre) che impone "la chiusura degli accessi dell’ex tintoria con teloni o altri dispositivi idonei a contenere l’eventuale dispersione di fibre di amianto; lo svuotamento delle acque presenti nei locali sotterranei; il divieto di accesso all’area esterna dell’ex tintoria con lo svuotamento e la messa in sicurezza della vasca interrata". In considerazione inoltre di quanto detto in precedenza, ovvero della densità di attività produttive nelle vicinanza e il traffico consistente di passaggio nella zona, Arpat eseguirà un monitoraggio della concentrazione di fibre di amianto nell’aria "al fine di ricavare informazioni utili a valutare eventuali successivi provvedimenti o allentamenti delle restrizioni proposte in via cautelativa".