Firenze, 27 settembre 2020 - Hanno giocato con il fuoco, magari per vedere le immagini della loro bravata rimbalzare tra social network e chat. Ma si sono bruciati: perché oltre ai danni, anche seri, e il rischio di farne ancora di più grossi, sono già stati individuati. Almeno uno dei baby piromani che ieri pomeriggio, hanno causato un violento rogo nel centro di Firenze – il fumo lo hanno visto fin dalle colline – è già nelle mani della procura minorile. Com’è stato individuato? Le telecamere, le testimonianze, quegli stessi video subito virali. Ma soprattutto ci sono il coraggio e l’onestà di sua mamma, che quando ha capito tutto, lo ha fatto salire in macchina e lo ha accompagnato dai carabinieri. Non ha neanche quattordici anni. La stessa età di un altro e probabilmente di un terzo: potrebbero essere più di uno i responsabili del rogo che ha devastato una fila di motorini parcheggiati in piazza Davanzati, centro di Firenze, e pure attaccato la facciata del palazzo che ospita un cinema e una discoteca, incendiando una cabina interna fitta di fili elettrici. A metà pomeriggio di sabato, sopra Firenze si è innalzata una colonna di fumo che faceva impressione da lontano. E soprattutto da vicino, visto che durante le operazioni di spegnimento, diverse decine di persone si sono fermate a vedere.
Via Sassetti, piazza Davanzati. Il cuore dello ’struscio’, anche in tempi di Covid, si è improvvisamente bloccato, un po’ per la paura, un po’ per la curiosità. Le sirene dei vigili del fuoco hanno fatto interrompere lo shopping. In fiamme, c’erano dei motorini parcheggiati nella piazza centralissima. Tutto è partito da lì. Il fuoco ha distrutto una decina di mezzi a due ruote in sosta e lambito, annerendola, la parete esterna posteriore dell’immobile dello "Yab" e dell’Odeon. I pompieri hanno dovuto sfondare un portone per spegnere le fiamme, entrate in un vano interno dove sono posizionati apparati tecnici di vario tipo, come contatori elettrici e generatori.
Al momento dell’apertura dell’ingresso, le lingue di fuoco che uscivano dal basso hanno scatenato ulteriore curiosità e apprensione. Tanti i telefonini che hanno ripreso le scene, che hanno poi invaso le chat. Sul posto la polizia municipale, soprattutto per tenere a distanza di sicurezza i tanti curiosi, e le volanti della questura, titolari dell’indagine. Rogo doloso, si è mormorato subito. Forse perché già qualcuno sapeva. Infatti, nei quartieri della periferia, c’era già una madre pronta a "denunciare". Forse ci sarebbero arrivati lo stesso, grazie alle telecamere: ad appiccare il fuoco, usando della benzina, è stato un 13enne (compirà 14 anni il mese prossimo) che indossava una felpa nera, che poi si è sfilato e ha ceduto a un amico. Lui, ed altri, sono in corso di identificazione.
In serata il sindaco Dario Nardella ha denunciato l’episodio come "un fatto gravissimo". "Come Comune – ha detto – abbiamo dato la massima collaborazione, a partire dall’utilizzo delle immagini delle telecamere".