PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Arrestata con il bottino in mano. E’ incinta, ma finisce lo stesso a Sollicciano

Una 30enne con tanti precedenti è stata bloccata dopo un blitz in una scuola di musica. È in dolce attesa di tre mesi, ma viene trasferita in carcere. Oggi l’ udienza di convalida

Donna incinta finisce a Sollicciano (Foto di repertorio)

Donna incinta finisce a Sollicciano (Foto di repertorio)

Firenze, 20 agosto 2024 – È stata beccata con la refurtiva in mano, sulla testa un berretto da baseball con il logo della cooperativa appena svaligiata, in grembo un bambino di tre mesi. È successo sabato scorso, intorno alle due di pomeriggio, in una scuola di musica nel quartiere dell’Isolotto: la donna, una 30enne di Firenze, e un complice, dopo aver mandato in frantumi la porta a vetri di un ufficio, hanno fatto razzia di tablet, notebook e anche di una macchina fotografica. Una volta portato fuori il bottino con dei borsoni, i due hanno scavalcato una recinzione finendo in un parco pubblico della zona.

Peccato che ad aspettarli hanno trovato i poliziotti, avvisati della loro ’visita’ dall’allarme perimetrale e dalle telecamere di videosorveglianza. L’uomo è riuscito a far perdere le proprie tracce, liberandosi però durante la fuga della refurtiva, ritrovata poco dopo dagli agenti. La ragazza, invece, si è arresa a un epilogo già vissuto molte altre volte, e per lei, su disposizione della pm Ornella Galeotti, si sono aperti i cancelli di Sollicciano. Proprio quel carcere con blatte e topi nelle celle, la muffa sui muri, il caldo torrido e le infiltrazioni d’acqua continue. Lo stesso carcere che qualche settimana fa è stato teatro di una violenta rivolta, con due sezione penali date alle fiamme.

Con un ’curriculum’ costellato di furti e reati in materia di stupefacenti, la 30enne – difesa dall’avvocato Alessandra Brianza – è già nota alle forze dell’ordine e un habitué delle aule di tribunale. Un passato difficile e un presente incerto: la giovane – secondo chi la conosce bene – vive di espedienti, è una tossicodipendente e non ha una fissa dimora. E da tre mesi circa è pure in dolce attesa. Tutto ciò, però, non gli ha evitato la reclusione nel penitenziario fiorentino, in attesa dell’udienza di convalida in programma per stamani, durante la quale si deciderà per una sua permanenza o meno in cella. L’accusa di tentato furto aggravato in concorso. La 30enne già un mese fa si è trovata davanti al giudice per un altro furto: in quel caso, considerato il suo stato di gravidanza, la direttissima si è conclusa con l’obbligo di firma e nessuna misura cautelare. Obbligo di firma disatteso in queste ultime settimane, che quindi ha pesato non poco sulla decisione del magistrato per una sua carcerazione.

È il secondo caso di una donna incinta reclusa a Sollicciano. Il primo episodio è quello di Boschra (ancora detenuta), la tunisina di 26 anni che dopo il suo ingresso nel penitenziario scoprì di essere incinta. Era inizio marzo, e Boschra cominciò ad avvertire i primi problemi. All’ospedale notarono subito una rottura nella placenta. La situazione è andata via via aggravandosi, fino alla perdita di liquido amniotico. E dopo quattro mesi la ragazza prese la decisione di interrompere la gravidanza. Si poteva evitare questo dramma? È difficile dirlo, e forse non è colpa di nessuno. Ma si tratta sicuramente di una sconfitta per tutti.