REDAZIONE FIRENZE

Morta a Careggi al quinto mese di gravidanza, aperte due inchieste

La procura dispone l’autopsia sul corpo della giovane donna incinta

Mattea Masciaveo aveva 30 anni

Firenze, 15 febbraio 2018 - La Procura della Repubblica di Firenze ha disposto l’autopsia sul corpo della puerpera trentenne morta l’altra mattina al quinto mese di gravidanza nel reparto di maternità dell’ospedale di Careggi. Si sarebbe trattato di un improvviso arresto cardiaco dopo un intervento chirurgico cui era stata sottoposta il 12 febbraio.

Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo da parte del pubblico ministero Angela Pietroiusti che sta coordinando gli accertamenti per determinare le cause della morte e valutare se esistono profili di responsabilità penale da parte di professionisti che hanno seguito la paziente.

Intanto prosegue l’indagine interna dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi dove la trentenne era arrivata da un altro ospedale del circondario fiorentino, ospedale sul nome del quale è piombato inspiegabilmente il segreto. Cosa c’è di non riferibile nel nome dell’ospedale di provenienza? Quando le vicende si ammantano di particolari non detti, omessi o segretati, si autorizza l’opinione pubblica a pensare male. Comunque al peggio.

Detto questo veniamo alla gravidanza che in questi ultimi giorni si presentava ad alto rischio dato che la paziente era affetta da coliche biliari. Coliche che sembrano dovute a una calcolosi, con complicanze al pancreas. Un quadro clinico che richiedeva un intervento chirurgico.

Il decorso operatorio sarebbe stato positivo fino al problema cardiaco che c’è stato la mattina successiva all’intervento, durante la degenza nel reparto di maternità, dove è fallito un parto cesareo d’emergenza per salvare il bambino. Stride per la situazione: sulla sua bacheca virtuale, Mattea Masciaveo sorrideva insieme alle sue amiche, vestita di bianco nel giorno del matrimonio. Un sogno di amore che si stava ampliando con l’arriva di un figlio. Un sogno spezzato da un arresto cardiaco dopo un intervento chirurgico. Lei è morta a soli 30 anni e anche il bimbo, alla 26 esima settimana di gestazione, non ce l’ha fatta.

La Procura di Firenze intanto ha disposto l’autopsia sul corpo della giovane donna per capire cosa sia successo. Ma questo potrebbe essere solo il primo atto disposto dal pm Angela Pietroiusti che non tralascerà nullaper fare chiarezza. E non è escluso che il pm faccia sequestrare la cartella clinica di provenienza e la documentazione medica di Careggi. Non sono esclusi neppure interrogatori dei parenti, quindi di persone informate dei fatti e anche vittime di questa morte finora inspiegabile.

Era arrivata a Careggi per un intervento delicato da effettuare in gravidanza: la donna aveva forti coliche biliari, probabilmente causate da una calcolosi con complicanze al pancreas e alla cistifellea. I medici devono aver valutato di intervenire lo stesso, nonostante la gravidanza in corso. L’intervento, effettuato nel reparto di maternità proprio per la particolare condizione della paziente, sembrava riuscito. Ma dopo neanche 24 ore la donna è morta. A Careggi parlano di improvviso arresto cardiaco su cui il personale ospedaliero sarebbe intervenuto immediatamente, praticando anche un cesareo di urgenza per cercare di salvare il figlio. Ma non c’è stato niente da fare. Sarà la procura della Repubblica a cercare di capire cosa sia accaduto dal trasferimento a Careggi fino all’intervento che i medici hanno considerato non rinviabile a dopo il parto.

Amadore Agostini - Manuela Plastina