PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Morti e intossicati nelle Rsa, due indagati. La ricostruzione: “Pasto preparato senza cautele”

Avvisi di garanzia per l’ad della Sereni Orizzonti e per la direttrice della struttura di Monsavano. Accusati di omicidio e lesioni colpose. Lunedì prossimo gli esami sulle salme di due vittime

La riesumazione della salma di Samuelli. Su di lui è stata disposta autopsia

La riesumazione della salma di Samuelli. Su di lui è stata disposta autopsia

Firenze, 12 marzo 2025 – Sono due, per il momento, gli indagati per la morte dei tre anziani ospiti di alcune Rsa nel Fiorentino. Si tratta di Gabriele Meluzzi, amministratore delegato di Sereni Orizzonti, colosso italiano delle case di cura, e Valentina Seracini, responsabile della rsa Monsavano di Pelago. Le vittime, Daria Tanzini (ospite dell’Rsa di Villa Desiderio a Settignano), Giovan Pietro Samuelli (ospite anche lui all’Rsa Villa Desiderio) e Carla Ferretti (ospite a Monsavano), sono decedute a seguito di una presunta intossicazione alimentare provocata dalla cena del 9 febbraio scorso. Servita nelle strutture San Biagio a Dicomano, Villa Desiderio a Settignano, L’Arcolaio a Firenze e Monsavano a Pelago. Nel centro cottura di quest’ultima – finito sotto sequestro pochi giorni dopo lo scoppio del focolaio – è stato cucinato il pasto incriminato.

La procura di Firenze contesta al legale rappresentante della Sereni Orizzonti, la società che gestisce le strutture finite nel mirino della magistratura, e alla responsabile della casa di riposo che ospita la cucina che ha sfornato la cena del 9 febbraio, le ipotesi di omicidio colposo, lesioni colpose, delitti colposi contro la salute pubblica e commercio di sostanze alimentari nocive. Agli indagati l’iscrizione si è resa necessaria prima dello svolgimento dell’autopsia su due delle tre vittime, Samuelli e Ferretti (la famiglia è difesa dagli avvocati Marco Baricchi e Roberto Di Mattia), i cui corpi sono stati riesumati nelle scorse settimane.

Secondo la ricostruzione dei pm titolari dell’inchiesta, Benedetta Foti e Luisa Serranti, la preparazione dei pasti non sarebbe avvenuta con le dovute procedure – come da manuale dell’Haccp – per scongiurare il rischio di agenti patogeni che avrebbero procurato prima il malore e poi il decesso. Gli indagati avrebbero agito “in violazione” del decreto legislativo 193/2007 relativo “ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore”. E ci sarebbe stata anche “negligenza e imperizia”, non avendo “adottato appropriate cautele”.

In totale quella notte si registrarono 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte. Tra gli altri anziani ospiti che sono stati ricoverati in ospedale e poi dimessi, T.P., una donna, ha deciso di sporgere denuncia. Assistita dall’avvocato Niccolò Lombardi Sernesi, l’anziana la notte del 9 febbraio ha accusato una forte gastroenterite dalla quale è derivata “una malattia del corpo”, si legge nell’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili.

I due pm hanno anche nominato consulenti di parte i medici legali Martina Focardi e Beatrice De Fraia per l’autopsia che si svolgerà sul corpo di Samuelli e Ferretti lunedì 17. Nominati anche due super consulenti: il microbiologo Gian Maria Rossolini e lo specialista di malattie infettive, Marco Bonderi.

Per i risultati dell’autopsia già effettuata su Daria Tanzini – i cui familiari sono assistiti dagli avvocati Niccolò Stefani e Giacomo Crini –, bisognerà attendere qualche settimana, in quanto gli esami svolti, tra cui il tossicologico, necessitano di tempi di elaborazione più lunghi.

“La famiglia Samuelli – spiega l’avvocato Lorenzo Pellegrini – procederà alla nomina del proprio consulente tecnico nella persona dello stimato dottor Edoardo Franchi. Ci attendiamo che dall’esame autoptico emergano le cause del decesso e le conseguenti responsabilità personali”.