REDAZIONE FIRENZE

Infarto in tribunale: avvocato salvo

Il legale è stato soccorso da un medico che ha usato il defibrillatore

Un defibrillatore

Firenze, 10 gennaio 2019 - Fino a qualche minuto prima rideva e scherzava con alcuni colleghi. All’improvviso un avvocato fiorentino di 72 anni, mentre si trovava al quarto piano del palazzo di Giustizia per una udienza d’appello civile, si è accasciato. Ha smesso di respirare. Le sue condizioni si sono andate aggravando con terribile rapidità. Per fortuna del professionista, nel gruppetto di persone in attesa dei giudici, c’era un medico di Pisa. Professionista di grande esperienza, tutor e formatore di giovani medici di famiglia, laureato nel 1976, si è precipitato a soccorrere il poveretto. Per prima cosa, constata la gravità della situazione clinica, ha chiamato il 118 e ha chiesto se c’era un defibrillatore nella struttura. In attesa dell’ambulanza con il collega a bordo il medico di famiglia di Pisa ha iniziato le manovre di rianimazione perché il cuore era andato in arresto. In pochi minuti il personale della sicurezza del Palagiustizia ha consegnato al soccorritore l’apparecchio salvavita.

«Il defibrillatore, ci ha raccontato il medico che ha compiuto il salvataggio, è un apparecchio semplice: quasi ti dice lui come procedere. E’ bene che tutti lo sappiano e che molti o quasi tutti ne siano consapevoli. E intervengano senza esitazioni. I presenti infatti avevano timore di sbagliare. Il defibrillatore c’è, creiamo la cultura del salvataggio». Comunque il dottore ha dovuto dare 2 scariche prima che il cuore ripartisse. Ma alla fine ce l’ha fatta. In quel momento sono arrivati anche i soccorritori del 118. «Il collega dell’emergenza, ha raccontato il medico pisano, è stato bravissimo. E’ riuscito a intubare il poveretto, a ‘incannulare’ una vena, cioè trovare una via diretta per i farmaci. Il cuore ha avuto un secondo arresto e lui ha dovuto far partire un’altra scarica. Per fortuna il paziente si è ripreso. Quando hanno messo la barella in ascensore l’avvocato aveva ripreso coscienza. Respirava da solo».

Un infarto con tanto di arresto cardiaco, ma l’avvocato, secondo il report del 118, è stato ricoverato alle 9,47 al pronto soccorso di Careggi. Risulta in codice rosso. Ha visto la sua fine dritta negli occhi, ma ha avuto la buona sorte, nel dramma di un cuore che smette di battere, di trovare chi lo ha soccorso con grande competenza, grazie anche al defibrillatore. Grazie anche a un collega avvocato che, assieme al medico e sotto le sue indicazioni, gli ha praticato la respirazione. Il messaggio che il medico pisano voleva lanciare è: il defibrillatore non è un apparecchio misterioso. Salva la vita, prendiamoci confidenza».

am ag